Dopo Universal, anche EMI entra nel circuito musicale di SpiralFrog. Ed ora il servizio diventa decisamente interessante. SpiralFrog si è affacciato sul panorama musicale da pochi giorni ma già ha fatto capire di avere le armi giuste per poter stravolgere la situazione esistente. L’offerta per gli utenti, infatti, è quanto di più goloso possa esserci: musica legale e gratuita, una manna mai vista neppure ai tempi del primo Napster ove solo il gratuito era a disposizione degli utenti interessati. Unico prezzo da pagare è un po’ di pazienza per sopportare qualche pubblicità. Un prezzo che a bocce ancora in movimento appare comunque ampiamente motivato.
Nei giorni scorsi SpiralFrog si era presentato al pubblico mano per mano con Universal Music. Per il music store l’entrata è stata dunque fin da subito quella principale, il palcoscenico ha puntato immediatamente i riflettori sul nuovo nome e fin dal primo momento si era parlato di EMI come possibile prossimo colpo. Così è stato, con tanto di diritti anche sui testi delle canzoni (la distribuzione degli stessi è stata recentemente oggetto di discussione). Oggi Roger Faxon, CEO EMI Group, plaude l’iniziativa e si dice felice di poter collaborare ogni qualvolta una nuova fonte remunerativa sia disponibile per i propri artisti (segno evidente per cui la soddisfazione delle major ci sia e metà del lavoro sia compiuto).
L’assenso di più major rappresenta un obiettivo importante per SpiralFrog in quanto aggiunge nuovi grandi nomi all’elenco che il music store può mettere a disposizione dell’utenza richiedente. Il prossimo gruppo nel mirino è Warner Music, la cui trattativa sarebbe già in fase di svolgimento. Nel mirino, per contro, anche Apple: il sistema dei 99 centesimi a brano potrebbe essere parzialmente in discussione e potrebbe essere quantomeno intaccata l’aura che ha portato il music store Apple ad una quota di mercato che molto si avvicina ad una sorta di monopolio. Sorride Microsoft, vicina a SpiralFrog, in quanto potrà così proporre il proprio circuito DRM ed i propri player Zune ad un più alto livello.
Un grosso scossone, nel frattempo, è registrato a livello di major del mondo musicale in quanto nelle ultime ore la proprietà di BMG Music è passata da Bertelsmann a Vivendi. L’accordo è stato firmato sulla base di 1.63 miliardi di euro ed il cambio di proprietà verrà concretizzato entro la fine dell’anno.