Nei giorni scorsi il vice presidente Acer Jim Wong si è scagliato contro la politica dei prezzi praticata da Microsoft in riferimento a Windows Vista. Quando ormai manca poco al rilascio della prima versione “corporate”, è soprattutto il prezzo della versione “consumer” a lasciare perplesso l’alto responsabile Acer secondo cui la versione “basic” del sistema operativo sarebbe semplicemente uno specchietto per le allodole dalle ampie implicazioni di mercato.
Windows Vista Basic, insomma, non sarebbe direttamente raffrontabile a Windows XP Home Edition nella mente dei consumatori in quando alcune delle offerte che determinano la sensazione dell’upgrade non sarebbero comprese. Questione di posizionamento: passando da XP Home Edition a Windows Vista Basic non si ottiene l’interfaccia “Aero”, non c’è Media Center, niente «remote control».
Il confronto reale va dunque fatto tra Windows XP Home Edition e Windows Vista Home Premium, ove le caratteristiche elencate sono incluse e dove la sensazione dell’upgrade è cosa tangibile. Altrettanto tangibile, però, è anche la differenza di prezzo: 360 dollari circa contro i 293 della versione Basic ed almeno il 10% di più rispetto a Windows XP Home Edition. In conclusione: la versione XP d’uso comune è più cara della versione basic di Windows Vista, ma nel contempo costa meno della versione di Windows Vista che verrà più comunemente acquistata dall’utenza. Ne consegue il fatto che la riduzione del prezzo è solo virtuale, ma sul mercato Microsoft rastrellerà invece percentuali di introito maggiori.
ArsTechnica sottolinea inoltre l’importanza dell’Anytime Upgrade: una volta smerciata la versione basic, Microsoft potrà raccogliere in seguito un alto numero di semplici upgrade nei quali, mediante semplice pagamento della quota relativa, l’utente otterrà le istruzioni per passare alla versione desiderata attraverso il proprio DVD originale di installazione (con ulteriore margine incrementale per le casse Microsoft, con minore conseguente margine potenziale per gli intermediari OEM).