Quello presentato da Microsoft alla Web 2.0 Conference è un progetto in grado di spingere oltre l’orizzonte finora raggiunto dal già rivoluzionario Picasa. Parimenti a quanto posto in essere da Virtual Earth nei confronti di Google Earth, a Redmond si è pensato di fare le cose più in grande per surclassare un rivale che sullo stupore ha costruito il proprio successo e gli anni di offuscamento dell’impero di Bill Gates. La rivincita riparte anche da qui: da Microsoft Live Photosynth.
Photosynth è un software web-based (gira semplicemente sul browser a seguito del download di un piccolo plugin) che ambisce a raccogliere una lunga serie di immagini al fine di costruire un modello tridimensionale della realtà e configurare un’esperienza più completa del luogo. Il modello viene quindi messo a disposizione in rete e le immagini vengono semplicemente contestualizzate nel contesto che hanno contribuito a creare. Microsoft ha messo a disposizione in rete quella che è denominata una «technology preview», ovvero una piccola demo a basso livello di interazione in grado di mostrare le mirabolanti proprietà del servizio senza tuttavia permettere all’utente di immettere contenuti propri per test più approfonditi.
La “technology preview” dispone una serie di collezioni tra le quali figurano Piazza S.Marco (Venezia) ed Piazza S.Pietro (Roma). I modelli di queste realtà sono ricostruiti a partire da una serie di immagini all’interno delle quali è possibile riscontrare nuovi “punti di visuale” con relativo raggio d’azione: l’uso di Photosynth è estremamente intuitivo, con il mouse che trasporta la propria presenza virtuale in loco mediante semplici click successivi. L’utente può così navigare all’interno del modello passando da un’immagine all’altra con fluidità ed avendo sempre sott’occhio il contesto tridimensionale in cui ci si va ad introdurre.
Piazza S.Pietro su Microsoft Photosynth
Con Photosynth le immagini prendono vita e si completano a vicenda. Il team responsabile del progetto chiede pazienza agli utenti spiegando che il processo di elaborazione delle immagini implica molto tempo e raccogliere un grande quantitativo di materiale tutto assieme potrebbe implicare gravi problemi. È in fase di studio, dunque, una strategia ottimale per aprire il servizio (ancora dichiaratamente non immune da bug) all’utenza.
Una suggestione nasce però immediata: Photosynth manifesta nel contesto “2.0” grandi potenzialità emergenti dall’interazione con i contenuti immessi dalla comunità partecipante. Elaborare milioni e milioni di fotografie permetterebbe potenzialmente, ad esempio, di ricostruire un modello virtuale di ogni singolo luogo al mondo in cui l’uomo abbia effettuato degli scatti. Non solo: il tutto potrebbe essere ulteriormente combinato alle potenzialità di Microsoft Virtual Earth per ottenere un modello ancora più completo ed immersivo in cui le informazioni disponibili diventano strutturalmente organizzate. Un processo simile implica un confronto tra le immagini ed una ricostruzione del modello 3D, dunque una sorta di intelligenza artificiale di grande complessità in grado di rielaborare quanto proposto dagli utenti per restituire un’esperienza ad alto valore aggiunto.
Il team Photosynth (nome e logo uniscono idealmente il concetto della fotosintesi clorofilliana con il processo di elaborazione degli scatti fotografici) presenta una serie di video che meglio illustrano le funzionalità del servizio. Per godere della technology preview è necessario possedere browser Internet Explorer 6 o 7, scheda grafica in grado di supportare la grafica Aero di Windows Vista e connessione broadband. Accedendo al test verrà richiesta una piccola installazione al termine della quale le varie collezioni saranno a disposizione.