Tra le persone intercettate da Telecom Italia nel noto caso esploso negli ultimi mesi emerge anche il nome di un blogger (numeri alla mano, IL blogger per eccellenza della blogosfera italiana). Il fascicolo ‘B.Grillo’ sarebbe infatti stato scoperto all’interno di quella «macro indagine» che si sta portando avanti in seno alle attività di Tavaroli e del Sismi tramite gli apparati Telecom. A riportare la notizia è La Repubblica tramite un articolo che Grillo riporta in formato pdf sul proprio sito web.
Beppe Grillo è da tempo uno dei principali accusatori di “mamma Telecom” (ed incassa non a caso anche la solidarietà di Anti Digital Divide, altra voce che in tempi non sospetti si mosse per la stessa causa). Evidentemente l’attività portata avanti dal comico genovese ha iniziato ad infastidire qualcuno ai piani alti dell’azienda ed un fascicolo è stato aperto su di lui per monitorare le sue attività. Quel che è peculiare è che la denuncia di Grillo è portata avanti per buona parte sul suo blog, ormai divenuto uno dei più noti al mondo nonostante sia scritto in italiano e la cosa rappresenti un grave handicap per una classifica internazionale dominata dalla blogosfera anglosassone.
Grillo ha usato in giornata il proprio blog proprio per affrontare l’argomento intercettazioni: «Io voglio essere intercettato. Ma dai magistrati. Non dalle aziende. Non dalla Telecom. Non da Tavaroli. Non dai suoi capi. Chi erano i suoi capi? Sono ancora in libertà? Quelli che passano i week end a Portofino su barche da 40 metri. Il tronchetto e il suo aiutante Buora. La Repubblica scrive oggi che c’è un fascicolo a nome B.Grillo. Non sono io. Deve essere Bernardo Grillo. Battista Grillo. Benedetto Grillo. Che motivo avrebbe avuto la Telecom per spiarmi? Cosa ho detto di male? Il blog mi è testimone che l’ho tirata in ballo solo per qualche cosetta».
Nello stesso post ancora Grillo ricorda l’iniziativa “share action”, idea non recente per cui è già stato interrogato dalla Consob onde capire quali fossero le intenzioni del comico in merito. Tutto ciò parte da un blog, il che è cosa quantomeno emblematica e significativamente importante in una Italia ove l’analfabetizzazione informatica sembra ormai essere riconosciuta come uno dei più gravi ostacoli al rilancio economico del paese.