Il computer a manovella di Nicholas Negroponte inizierà ad essere idstribuito a Luglio. Il progetto OLPC è al centro di critiche e complimenti ormai da tempo, raccogliendo grandi attenzione soprattutto per le sue peculiarità legate al prezzo ed al terget d’utenza che si intende raggiungere.
Il sudamerica è il continente che con maggior entusiasmo ha abbracciato il progetto, con il Brasile di Lula pronto a sponsorizzarne la causa per investire sul futuro della propria popolazione (proprio dai paesi rurali più poveri il presidente ha trovato i voti per la propria riconferma). Etiopia e Messico sono i paesi pronti ad entrare nella seconda fase del progetto, mentre Argentina, Nigeria, Uruguay, Libia, Pakistan ed altri paesi sono pronti a ritirare i laptop già a metà 2007.
Il laptop è al centro di grande attenzione anche (e forse soprattutto) per il significato che porta con sè: un computer a basso costo così ideato potrebbe portare il verbo open source in gran parte del mondo abituando intere popolazioni ad un’idea di informatica lontana da quella oggi ispirata da gruppi quali Microsoft o Apple. Il “One Laptop Per Child” rientra così in una battaglia di mercato che non si limita alla sola sfida di facciata (l’arma tecnologica contro la povertà e la mancanza di adeguata scolarizzazione).