Wal-Mart ha aperto il proprio video store con cui andrà a competere contro il noto iTunes. L’iniziativa era nota da tempo ma si attendeva l’ufficializzazione di due parametri molto importanti per il futuro del servizio: il paniere dell’offerta e le tariffe adottate. Su entrambi i fronti la sfida con iTunes sembra iniziare con buone prospettive.
Il paniere, innanzitutto, è di circa 3000 titoli provenienti da tutte le major della cinematografia e dai maggiori riferimenti della produzione televisiva (tranne, al momento, ABC, CBS ed NBC). La stessa cosa non vale per iTunes, i cui film a disposizione provengono esclusivamente da Disney e Paramount. I motivi sono direttamente ricollegabili ai prezzi: da 12.88 a 19.88 dollari per i film, 1.96 per singoli episodi di telefilm. Il prezzo si differenzia dunque dal range di 12.99/14.99$ per i film ed il fisso da 2$ per i telefilm adottato da iTunes.
La differenziazione è legata perlopiù alla possibilità di imporre prezzi maggiori per alcuni titoli, politica che Apple ha rifiutato trovandosi così con poche partnership in cassaforte. Wal-Mart ha invece spuntato un prezzo minimo migliore al costo di un prezzo massimo maggiorato, con un regime di prezzi tale da non penalizzare eccessivamente la distribuzione dei DVD fisici e con un certo vantaggio anche relativamente alle vecchie pellicole: 7.50$ il prezzo di Wal-Mart, 9.99$ il prezzo praticato da iTunes.
I film saranno esclusivamente in vendita e visionabili in formato Windows Media (impossibile, dunque, la visualizzazione su Mac o iPod). Al momento non è possibile masterizzare quanto acquistato, ma tale servizio dovrebbe essere reso disponibile entro la fine del 2007. Tutti i dettagli sul servizio sono stati comunicati dal Washington Post, da cui emerge anche tutta una serie di vincoli che ancora si frappongono tra la situazione odierna e l’imminente esplosione della vendita dei contenuti video tramite la rete. Tra gli ostacoli principali, soprattutto, un sistema semplice ed efficiente per portare sulla televisione i filmati senza costringere l’utente finale alla innaturale visualizzazione su pc.