«Ah che bel vivere, che bel piacere». Questa è l’Italia, ma questa è, da oggi, soprattutto l’introduzione che accoglie i visitatori di Italia.it, il portale che presenta le bellezze del nostro paese al mondo. Il portale, fino ad oggi conosciuto soprattutto per l’enorme esborso costato al bilancio nazionale, è finalmente online ed è possibile navigarlo a partire dall’introduzione musicale che sottolinea il «paese di qualità» illustrato nel nuovo logo ieri presentato da Romano Prodi e Francesco Rutelli poche ore prima delle dimissioni del Presidente del Consiglio.
Il sito è vasto e la tentazione alla critica, inevitabilmente, viste le premesse, è forte. Si cercherà di starne alla larga offrendo una analisi quanto più equilibrata possibile, anche se le pesanti animazioni presenti in ogni pagina rappresentano la prima forte fonte di disagio vissuta durante la navigazione: in un paese ove la banda larga è un oneroso privilegio di pochi, infatti, un sito di questa portata sembra quasi uno sberleffo che inibirà peraltro a molti la visita del portale (usando una espressione tanto vera quanto logora e superficiale) «pagato con le tasse dei cittadini» e riservato comunque prevalentemente ai potenziali turisti di tutto il mondo.
Il principio su cui si basa il sito è interessante: raccogliere in un unico punto di riferimento tutti gli aspetti di maggiore rilevanza relativamente alle attrazioni del nostro paese. Eventi, luoghi, rassegne: la collezione è ampia e la collaborazione degli enti del turismo regionali è in ciò evidentemente fondamentale. Un aspetto soprattutto, però, rappresenta il rovescio della medaglia: è lecito l’intervento statale in un progetto simile? Il tutto non potrebbe forse arrecare danno ad altri siti legati al turismo che si vedono così crescere in casa una concorrenza potenzialmente scomoda? Se il sito funzionerà a dovere il rischio diventa opportunità, ma momentaneamente il sospetto rimane.
Italia.it è diviso in 5 macrosezioni (il navigator incluso è da evitare in quanto al momento consegna ancora un errore):
- Visita l’Italia: la pagina apre una mappa interattiva dello “stivale” da cui accedere a località particolari (ad esempio i siti selezionati dall’UNESCO) oppure alle singole regioni, organizzando peraltro il proprio percorso stradale ottenendo indicazioni precise circa il percorso da compiere;
- Cosa fare: la sezione direziona gli utenti in base agli interessi manifestati: arte, cultura, enogastronomia, religione, sport, il tutto con alcune proposte in homepage verso alcune delle meraviglie artistiche del Bel Paese;
- Itinerari: la sezione permette di gestire il proprio itinerario turistico sulla base di un filo logico: le ville palladiane piuttosto che i Nuraghi sardi, con la possibilità di costruire il proprio percorso su una mappa interattiva che suggerisce le tappe da non perdere di vista;
- Eventi: questa voce del menu rappresenta probabilmente il lato più importante del sito in quanto offre non soltanto informazioni relative ai “big” del turismo nazionale, ma dona spazio e visibilità anche e soprattutto alla miriade di piccoli eventi ed iniziative che l’Italia di provincia genera con grande generosità. L’Italia dei campanili è in questa sezione, divisa in fiere, mostre mercato, manifestazioni religiose, folkloristiche e tradizionali;
- Organizza il tuo viaggio: come arrivare in Italia e come viaggiare internamente alla nostra nazione: in auto, in treno, in aereo. Il tutto ottenendo anche link a risorse esterne utili allo scopo.
I difetti riscontrati nel sito sono parecchi: alcune pagine risultano ancora mal formattate, altre danno seri problemi di navigazione, altre ancora risultano pesantemente rallentate dagli strumenti interattivi. L’accessibilità è garantita da una versione parallela che risolve gli altrimenti imbarazzanti errori della versione ufficiale, il che va a merito degli sviluppatori che hanno altresì pensato anche ad una sezione apposita di contenuti riservati a persone diversamente abili. I pregi sono identificabili nei contenuti, nelle immagini, nella possibilità di orientarsi all’interno di un panorama estremamente variegato qual’è quello italiano. Di bello, nel sito, c’è tutto ciò che concerne l’Italia. Per quanto riguarda Italia.it, invece, rimane semplicemente un punto interrogativo: era questo il modo migliore per spendere 45 milioni di euro?