Verso la metà del 2004 la produzione di iMac a lampada terminò e la vendita fu sospesa per un paio di mesi in attesa dell’annunciato rinnovo della linea.
Apple aveva intenzione di utilizzare il processore G5 a 64bit – che produceva un sacco di calore – e di conseguenza anche una architettura molto più performante per i nuovi iMac.
Tutto questo non poteva stare in un case a lampada perchè troppo compatto.
Fu quindi necessario studiare un nuovo design che permettesse una migliore dissipazione del calore e che potesse rivaleggiare in bellezza col modello precedente.
Nell’agosto del 2004 fu presentato il nuovo iMac.
Il case era stato ridotto all’essenziale ed era molto simile ai Cinema Display, tanto che un osservatore poco attento avrebbe potuto scambiarlo per un monitor!
Apple fu la prima a realizzare un Personal Computer a 64 bit consumer così compatto.
Tutto il computer era stato posto dietro il monitor mentre una fessura sul lato destro permetteva l’inserimento dei dischi.
Le configurazioni disponibili al lancio erano tre:
- 17″ G5 1,6GHz, 80GB di HD, 256MB di RAM e Combo drive da 1299 dollari.
- 17″ G5 1,8GHz, 80GB di HD, 256MB di RAM e Superdrive a 1499 dollari.
- 20″ G5 1,8GHz, 160GB di HD, 256MB di RAM e Superdrive a 1899 dollari.
Le prestazioni erano veramente senza precedenti sia in campo videoludico sia per i professionisti più esigenti.
Ci furono comunque diverse proteste da parte degli appassionati per l’abbandono del design a lampada e per la mancanza di un modello da 15″.
Il cambiamento non fu apprezzato da coloro – ed erano in molti – che accusavano Apple di aver modificato iMac per renderlo più simile ad iPod – che nel frattempo era diventato il player mp3 per definizione – solo per cercare di venderlo meglio.
Alcuni modelli presentarono dei problemi di surriscaldamento.
Apple si affrettò a risolverli e nel maggio del 2005, per evitare guai simili e ottenere prestazioni maggiori, ne ridisegnò l’architettura interna.
Nei nuovi modelli la scheda Airport Extreme e il Bluetooth erano finalmente di serie, come i 512MB di RAM e il doppio di HD rispetto alla generazione precedente; i prezzi rimasero tutto sommato invariati.
Le vendite di iMac andavano bene, nonostante ciò, nell’ottobre 2005 fu migliorato per la terza volta.
Ora i processori sfioravano i 2GHz nei modelli maggiori ma soprattutto, finalmente, era presente una telecamera digitale integrata nel case sopra il monitor che permetteva di fare videoconferenze a computer “appena scartato”.
I nuovi iMac avevano anche un controllo remoto IrDa che rendevano possibile l’utilizzo dal telecomando di FrontRow, una nuova interfaccia Media Center di Apple.
I prezzi scesero tanto che il modello maggiore finì per costare solo 1699 dollari.
Tutti questi aggiornamenti ravvicinati lasciarono un po’ perplessi gli utenti che avevano comprato da poco un Mac.
Tuttavia Apple non aveva tempo da perdere;
stava completando il progetto del computer “compatto, bello e subito pronto” in attesa di cominciare il vero cambiamento che avrebbe coinvolto tutto il mondo dei Mac: il passaggio a Intel.