La prima generazione di PowerBook

La prima generazione di PowerBook

Verso la fine del 1991, due anni dopo il lancio del Mac Portable, grazie all’esperienza acquisita, Apple rilasciò finalmente il primo computer realmente portatile chiamato PowerBook 100.

Era basato sostanzialmente sulle stesse componenti del Portable, ma con una scheda madre più compatta ideata a realizzata da Sony per Apple.

Pesava appena 2,3 Kg contro i 6,8 del Mac Portable e costava molto meno, appena 2.500 dollari.

Negli anni successivi Apple presentò nuovi portatili sempre più performanti cercando il giusto equilibrio tra prestazioni e portabilità.

Verso la fine del 1992 Apple cercò di rivoluzionare il concetto di portatile presentando con il sub-notebook PowerBook Duo 210 e un dock da scrivania chiamato Duo Dock.

Il PowerBook Duo 210 era estremamente portatile ma poco potente.

Se collegato tramite un pin PDS al Duo Dock, però, acquisiva completamente le funzionalità di una macchina desktop avendo a disposizione più spazio su disco, più RAM video e più porte di espansione.
In questo modo si potevano conciliare le esigenze di un ufficio, avendo a disposizione una macchina veramente portatile.

Nel tempo i portatili continuarono ad essere aggiornati, così come fu aggiornato anche il Duo Dock che offriva una espansione sempre più sensibile.

Nel Febbraio del 1993 Apple fece un grande passo avanti introducendo il primo PowerBook con schermo a matrice passiva, ma a colori ad un prezzo di 3.400 dollari.

Era chiamato PowerBook 165c.

La c finale nel nome del modello stava ad indicare proprio la presenza dello schermo a colori.
Negli anni seguenti, a causa dell’elevato costo degli schermi colorati, Apple presenterà sia modelli a colori che in bianco e nero.

L’anno successivo la casa di Cupertino innovò notevolmente la sua linea di portatili:
Presentò il PowerBook 520 (2.270 dollari) che per primo incorporava il trackpad, il microfono incorporato e le casse stereo.

Per i modelli a colori fu lanciato il PowerBook 540c (4.840 dollari), il primo con schermo a matrice attiva e a 256 colori.

Fu inoltre introdotto sul mercato il primo portatile a basso costo, il PowerBook 150 (1.300 dollari).

Nella primavera del 1995 fu poi commercializzato il PowerBook 540c, con un design molto più curato che verrà mantenuto nei modelli successivi fino al primo portatile G3 compreso.

Il case era piuttosto sottile e nero, lo schermo era di 10″e aveva una FPU integrata.

Qualche mese dopo arrivarono due nuovi modelli a basso costo (PowerBook 190 e 190c) con uno slot di espansione, due slot PCcard, una uscita video e una porta infrarossi opzionale.

Con queste ultime uscite Apple abbandonò definitivamente i processori 680X0 di Motorola che aveva accompagnato i PowerBook fin dall’esordio in favore del nuovo e più performante PowerPC 603e.

Negli anni seguenti, nonostante l’adozione dei nuovi processori, Apple attraverserà una profonda crisi finanziaria che si concluderà solo con il ritorno di Steve Jobs.

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