Non è una notizia nuova che Wikipedia rischia di chiudere per mancanza di fondi. Wikipedia, come tante altre community scientifiche, basano la loro esistenza su donazioni.
Credo vadano spinte e accolte con entusiasmo iniziative come Wikipedia o come Scientific Commons, che cercano di costruire una community o ancora meglio un motore di ricerca per le informazioni scientifiche.
Il progetto è realizzato dall’università di St.Gallen in Svizzera e utilizza il protocollo OAI-PMH per l’archivio delle pubblicazioni scientifiche: vengono indicizzati file PDF, in PowerPoint, Word, PostScript fino ad un massimo di 3 MB.
E’ importante il processo di identificazione dell’autore della pubblicazione che per ora non è automatizzato tramite il sito web; ho trovato per esempio un documento dal titolo “The semantic web revisited” realizzato da Tim Berners Lee (uno dei padri di Internet) e riguardante il web semantico. Peccato che tutte le risorse siano disponibili soltanto in Tedesco ed Inglese.
Ma tutto questo raccogliere, conservare e tenere, serve veramente? Si è arrivati quasi a un paradosso che coinvolge la Rete dove ormai si trova davvero di tutto, tanto che c’è il rischio di una forte ridondanza: per alcuni è diventato infatti meno affascinante e bello districarsi nella mole infinita di possibilità e informazioni che Internet fornisce e raccoglie. Vecchi romantici amanti della carta, forse.
Frequentate qualche community scientifica anche voi o vi sono state utili le informazioni che avete trovato su questi siti web?