«Signor Presidente del Consiglio Romano Prodi, Signori Ministri Francesco Rutelli e Luigi Nicolais, a noi l’Italia piace. Il portale Italia.it, da poco rilasciato online, decisamente meno». Inizia così una lettera aperta che il blog Scandalo Italiano ha predisposto per raccogliere in una petizione quelle che sono le volontà critiche e propositive di quanti stanno cercando di fare chiarezza sul progetto Italia.it fin dalla sua nascita. La lettera ha un obiettivo preciso: chiedere «l’accesso alla documentazione ufficiale di gara e progetto del portale www.italia.it, cioè di esercitare quel diritto di trasparenza relativo agli atti ed ai documenti della Pubblica Amministrazione più volte sancito dalla legislazione italiana».
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Scandalo Italiano chiarisce così i propri intenti: «nessuno strepito, nessuna richiesta di messa alla berlina o intervento traumatico: solo e soltanto un atto democratico basilare, e semplicissimo da attuare. […] Dal 1 aprile, data in cui spediremo la lettera (ma non sarà uno scherzo, proprio no), la parola passerà a Prodi, Rutelli e Nicolais. […] Prodi, Rutelli e Nicolais potranno, con schiettezza e semplicità, confermare la democraticità e la limpidezza della cosa pubblica italiana, mettendo un pugno di documenti della Pubblica Amministrazione a disposizione di quei cittadini che ne hanno fatto richiesta, con pieno diritto».
Questo il testo integrale della lettera. Seguono le istruzioni per l’eventuale firma su Petition On Line con relativa adesione alla richiesta posta in essere dagli autori.
Signor Presidente del Consiglio Romano Prodi, Signori Ministri Francesco Rutelli e Luigi Nicolais, a noi l’Italia piace. Il portale Italia.it, da poco rilasciato online, decisamente meno. Questione di gusti direte voi: non è così.
Dal giorno del suo debutto Italia.it è stato oggetto di una valanga
clamorosa di critiche da parte di tutto il mondo web, italiano e non:
tecnici, designers, comunicatori, esperti di marketing turistico online,
bloggers e semplici utenti.
Accanto a loro un inspiegabile ed assordante silenzio dei canali
istituzionali, della stampa e dei media televisivi; con qualche rara
eccezione dei pochi che ne hanno trattato marginalmente.
Il portale, che del progetto “Scegli Italia” rappresenta l’elemento
catalizzatore per il rilancio del turismo italiano, si è rivelato, alla
prova dei fatti, del tutto inadeguato allo scopo.
In considerazione delle ingenti risorse economiche allocate, 45 milioni di euro o più, e del tempo trascorso dall’inizio del progetto, varato il 16
marzo 2004, la cosa appare ancor più grave.
Dal 22 febbraio scorso, data di presentazione del portale, si è assistito ad un balletto di cifre, comunicati, interviste, riunioni di osservatori,
interrogazioni e smentite dai quali emerge una sola cosa: una sostanziale
assenza di trasparenza e limpidezza su tutta la vicenda.
Noi chiediamo invece che per Italia.it sia tutto chiaro.
Questo governo, anche con suoi recenti atti, ha dato prova di voler iniziare un percorso di modernizzazione e trasparenza di tutto l’operato della
pubblica amministrazione: oggi ha modo di far seguire i fatti alle parole.
Senza citare leggi e provvedimenti, che pure garantiscono pieno diritto di accesso a documenti pubblici, in qualità di cittadini appassionati e
scrupolosi Vi chiediamo, come semplice atto di responsabilità e di etica
civile, di mettere a disposizione su di un sito istituzionale o di far
pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica
scandaloitaliano@gmail.com
una copia in formato elettronico dei seguenti documenti:
- studio di fattibilità completo del progetto Scegli Italia
- costo totale previsto dell’intero progetto, con dettaglio
- convenzioni tra DIT* e Innovazione Italia per l’esecuzione del progetto Italia.it
- bando di gara
- capitolato
- elenco imprese o RTI* partecipanti alla gara
- documento di aggiudicazione con dettaglio dei criteri adottati e motivazioni
- risultati del benchmark internazionale sulle offerte presentate
- contratto in essere con il RTI: IBM, ITS e Tiscover
- atto transattivo del 2006 con il RTI: IBM, ITS e Tiscover con dettaglio motivazioni
Confidiamo che questa nostra istanza abbia esito positivo.
Vi ringraziamo sin d’ora per l’attenzione che, ne siamo certi,
dedicherete a questo appello.
Tramite apposita compilazione del modulo online è possibile firmare e aderire alla petizione, offrendo così personale appoggio all’iniziativa ed alle ricerche di trasparenza in atto.