Neelie Kroes, commissario UE alla concorrenza, ha ieri spiegato al Parlamento Europeo come Microsoft continui ad aumentare la sua penetrazione nel mercato senza tuttavia adeguarsi alle richieste che le sono state imposte ben tre anni fa dalla commissione Antitrust. Tali richieste chiedevano alla società di Bill Gates di rendere pubbliche, e disponibili in licenza a prezzi ragionevoli, le informazioni che consentono l’interoperabilità con Windows.
Quando nel 1999 la commissione ha iniziato ad investigare sulla questione, Microsoft deteneva una quota pari al 35/40 per cento del mercato dei server, valore salito al 60 percento nel 2004 e che ora ha raggiunto un valore che si attesta tra il 70 e il 75 percento. Tali clamorosi risultati non sarebbero da imputare alla abilità della Microsoft di offrire ciò che il mercato chiede, ma al fatto che l’azienda continui a sfruttare la sua posizione dominante.
“Tutto ciò è inaccettabile”, ha commentato la Kroes.
La disputa tra la società di Bill Gates e la Commissione Europea si protrae ormai da molto tempo e al centro della questione si pone la documentazione che la prima sarebbe tenuta a fornire ai “competitor” per permettere loro di realizzare prodotti capaci di integrarsi al pari di quelli offerti da Microsoft. Il sospetto è infatti che sia molto più facile connettere tra loro pc dotati di Windows utilizzando un server Microsoft piuttosto che non sfruttando tecnologia di un sistema concorrente. Nel marzo del 2004 la prima sentenza : l’UE infligge a Microsoft una multa pari a 497,2 milioni di euro per lo sfruttamento nell’ambito dei player multimediali della sua posizione dominante tra i pc. In aggiunta all’ingiunzione pecuniaria, il gruppo di Gates avrebbe dovuto realizzare una versione di Windows priva del Media Player ed aprire il sistema alla concorrenza entro 120 giorni.
Nel Luglio del 2006 ecco arrivare un’altra multa da ben 280.5 milioni di euro: 1.5 milioni di euro moltiplicati per 187 giorni. Ad inizio Marzo 2006 Microsoft è nuovamente nel mirino della Commissione, la quale minaccia un aumento della multa già imposta: si tratterebbe di passare a ben 3 milioni di euro al giorno, moltiplicati per i giorni che decorrono dal primo Agosto del 2006, per un totale di 700 milioni. Microsoft, dal canto suo, afferma che sta cercando di adeguarsi nel migliore dei modi alle richieste della Commissione Europea ed invia le 1500 pagine di documentazione richiesta dalla sentenza del 2004. La documentazione viene però giudicata inadeguata e quindi respinta.
Entrambe la parti sono in attesa della decisione della Corte di Prima Istanza che, come riferito ieri dalla Kroes al Parlamento Europeo, dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno in corso.