I tabaccai minacciano di sospendere la vendita di ricariche telefoniche.
La notizia è di quelle che lasciano un pò confusi e frastornati.
Dopo la serrata dei giorni scorsi i tabaccai proprio non ci stanno alle nuove disposizioni dei gestori mobili.
Dopo l’introduzione del Decreto Bersani sull’abolizione dei costi di ricarica i gestori mobili hanno deciso di ridurre il compenso erogato ai tabaccai per il servizio prestato.
I gestori pensano, in tal modo, di tamponare la perdita dell’utile derivante dall’abolizione dei costi di ricarica e farla pagare in parte ai tabaccai.
La riduzione dell’aggio sulla vendita delle schede prepagate però rischia di far cessare ai tabaccai l’erogazione di un servizio che è essenziale per tutti noi utenti di telefonia mobile.
Tramite un comunicato stampa l’Assotabaccai ha presentato le sue formali reazioni, attraverso Leonardo Noli, Presidente Nazionale Assotabaccai:
Le nostre proteste ad oggi non hanno sortito alcun effetto concreto, è scandaloso continuare ad erogare un servizio ai cittadini per un guadagno di soli 15 centesimi! Non è una questione di sciopero, se non ci saranno risvolti i tabaccai non avranno più alcun interesse a vendere un prodotto con questi ricavi.
Sulla stessa posizione i commenti che giungono dalla FIT (Federazione Italiana Tabaccai) e dell’Agemos (associazione dei distributori e venditori di tabacco lavorato) che si occupa anche di ricariche.
Le proteste dei tabaccai sono più che lecite dato che forniscono un servizio utilissimo per i gestori mobili, investendo del denaro contante, custodendo migliaia di ricariche con tutti i rischi che ne conseguono per rapine e aggressioni.
È ormai una categoria continuamente esposta ad aggressioni e tartassata da gestori e Monopolio di Stato.
Quindi a breve i tabaccai potrebbero rinunciare a erogare il servizio di ricarica telefonica dato gli ingenti investimenti di denaro liquido contro un guadagno a dir poco effimero.