Quota 14mila, è il numero con cui si spera di sbalordire tutti e conquistare la candidatura di Milano per l’Expo del 2015.
Da poco è stato presentato nel capoluogo lombardo il progetto che vede l’installazione di 14mila punti di accesso, hotspot WiFi, ubicati in scuole, centri sportivi, fermate dei mezzi pubblici e punti di ritrovo al fine di creare una web-città collegata a Internet senza fili, il progetto è nato in prospettiva dell’Expo del 2015 che vede Milano giocarsi la candidatura.
La città lombarda è uno dei maggiori poli di ICT attivo in Italia, ma la connettività senza fili che è presente in altre città come Roma, Torino e Bologna, a Milano è ancora in cantiere, per non parlare dei confronti con l’estero.
E’ indiscutibile che c’è molto da fare, ma i progetti sono buoni, i punti di accesso verranno montati sui lampioni, ai semafori degli incroci, in scuole e sedi universitarie, nelle biblioteche, in centri sportivi, parchi e giardini pubblici, gli hotspot così distribuiti dovrebbero consentire una copertura del 95% del territorio.
Esempi di reti wi-fi su territorio cittadino sono già realtà all’estero in città come Parigi con 400 punti d’accesso, Amsterdam, per passare poi agli Stati Uniti, a San Francisco è a disposizione gratuita degli utenti l’accesso alla velocità di 300 Kb/s.
Tornando in Italia, realtà già funzionanti sono a Roma (solo pochi punti) con RomaWireless, Torino con il progetto TorinoFacile, Bologna e Trento che offrono la copertura in alcuni quartieri del centro.
Finalmente anche l’Italia si muove dal punto di vista della tecnlogia Wi-Fi. Di certo l’installazione di hotspot non può che migliorare la vita e la produttività lavorativa, chi è stato in città cablate può di certo testimoniare la comodità di accendere il palmare, collegarsi a Internet per controllare l’indirizzo esatto del ristorante Giapponese più famoso della zona, telefonare con il VoIP offerto da SkypeMobile e prenotare per due ;-)