Anche in Europa si avvertono i primi segni di una truffa emersa inizialmente soprattutto in ambito USA. Comprare le azioni di titoli scarsamente quotati, gonfiarne il valore artificialmente e quindi rivendere i titoli nel momento di massimo fulgore: la tecnica è detta Pump&Dump ed uno degli ultimi sistemi utilizzati per far lievitare artificiosamente il valore delle azioni nel mirino è quello dello spam. La truffa consiste nell’invio di milioni di messaggi per promuovere particolari rumor in ambito finanziario e per veder così gonfiati i propri capitali ottenendo conseguente lucro ai danni di investitori poco cauti nelle loro valutazioni.
I numeri del Pump and Dump (by Sophos)
I primi dati preoccupanti giungono dalla borsa di Francoforte: Sophos ha segnalato l’esistenza di e-mail che avrebbero direttamente causato il rigonfiamento di particolari titoli, causandone immotivata ed improvvisa volatilità sul mercato e creando così i presupposti per affondare la truffa. Graham Cluley, consulente Sophos, sottolinea che il problema è stato identificato in Europa per la prima volta e la cosa impone immediata attenzione partendo innanzitutto dal controllo dello spam in ricezione.
Una adeguata cultura alla sicurezza informatica dovrebbe suggerire una certa cautela nei confronti dei messaggi di posta elettronica ricevuti da sconosciuti, impedendo a taluni fenomeni di generare una situazione di caos di cui poter approfittare. Sophos calcola come il Pump&Dump abbia generato il 25% dell’intera mole di spam inviata nel 2006 contro lo 0.8% del 2005, identificando il problema come un grave pericolo di crescente importanza. Negli USA 35 aziende hanno visto bloccate le proprie contrattazioni dalla Securities and Exchange Commission al fine di tutelare gli utenti dalle improbabili evoluzioni dei rispettivi titoli di riferimento.