I rumor hanno trovato conferma ufficiale: iTunes sarà il primo music store a vendere musica EMI priva di Digital Right Management. Trattasi di una novità di grande rilievo in quanto il più famoso tra i music store sul mercato apre ad un nuovo tipo di distribuzione che, soprattutto, annienta le barriere tra i vari formati ed i vari DRM permettendo all’utente di fruire liberamente della musica acquisita su qualsivoglia tipo di device. Comprare un brano su iTunes ed ascoltarlo su Zune, insomma, entro poche settimane non sarà più un miraggio.
Un pesante “ma” incombe però sulla novità: il prezzo dei file risulterà maggiorato. Mentre un tradizionale file venduto con Digital Right Management incluso avrà un costo di 0.99 euro, un file privo di DRM avrà un prezzo finale di 1.29 euro: l’utente sarà dunque costretto ad un esborso maggiorato del 30% per avere diritto ad usare il proprio file sul device preferito, anche al di fuori del “walled garden” scelto per l’acquisto. EMI promette qualità doppia per i file privi di DRM e costo immutato nel caso di acquisto di un intero album (mossa di sicuro impatto per incoraggiare l’acquisto di collezioni complete invece di singoli file). I file già in possesso potranno subire un processo di “upgrade” per passare alla versione premium senza DRM pagando 30 centesimi per ogni singola traccia.
«The Good, The Bad & The Queen» hanno fatto da contorno a quello che è stato il piatto forte della giornata: la stretta di mano tra Steve Jobs ed Eric Nicoli, amministratori rispettivamente di Apple e di EMI. La casa discografica metterà a disposizione della distribuzione DRM-free il suo intero campionario di musica digitale, cercando nella nuova tipologia di distribuzione un incentivo ulteriore ad accelerare un passaggio epocale che sta causando gravi sussulti all’industria musicale. Nel presentare la nuova offerta EMI ha ribadito la propria fede nel DRM, identificando in questo istituto uno strumento «appropriato» per proteggere i diritti degli autori. La musica DRM-free (per cui EMI non impone vincoli di formato), però, offrirà all’utente una maggiore elasticità d’uso garantendo inoltre un introito maggiorato tramite l’imposizione di un nuovo tariffario a monte.
EMI raccoglie ad oggi nomi quali Coldplay, Beatles, Gorillaz, Norah Jones, Kylie Minogue, Pink Floyd, Rolling Stones, Robbie Williams e Vasco Rossi: la potenza di fuoco dell’etichetta, in comunione alla penetrazione di iTunes tra l’utenza, promette una nuova importante ondata di cambiamenti destinata a coinvolgere dapprima nuovi music store e quindi nuove case di produzione.