Steve Jobs sarebbe un ipocrita per l’atteggiamento che sta tenendo nei confronti dei DRM: a sostenerlo è David Hughes, vice presidente del settore tecnologia della RIAA. La scintilla scatenante è stata chiaramente la nota lettera aperta che il leader della Apple e della Pixar ha diffuso in rete, lettera nella quale sosteneva di essere contro i DRM e di applicarli solo per il volere delle case discografiche.
Le accuse che Hughes lancia ora a Jobs sono di aver fatto tali dichiarazioni solo per comodità e con fini demagogici e soprattutto di non mettere in pratica quanto proclamato. Sul suo negozio online, infatti, i film della Pixar sono venduti con DRM al pari dei loro DVD che, come tutti gli altri, sono provvisti delle protezioni CSS.
Ma non si ferma qui il numero due del settore tecnologico della RIAA: il suo racconto prosegue sostenendo che, interrogato una volta da lui stesso sulla possibile interoperabilità delle tracce di iTunes (per renderle leggibili da qualsiasi lettore e non solo dall’iPod), Jobs avrebbe dichiarato che ci avrebbe pensato unicamente quando sarebbe tornato ad avere almeno il 50% della quota di mercato. Sembra quindi che la recente mossa della Apple, presa in accordo con EMI, di cominciare a vendere alcune tracce senza DRM che blocchino la loro copia o la fruizione su altri supporti non abbia assolutamente influenzato ciò che la RIAA pensa del guru di iTunes.