La mela verde

La mela verde

Apple non è mai stata troppo precisa a proposito delle sue politiche contro l’inquinamento.

L’ingombro e lo spreco di carta degli imballaggi sono stati ridotti sensibilmente negli ultimi anni, ma non è stato fatto praticamente nulla per ridurre l’inquinamento delle singole componenti dei Mac.

Se alcune aziende produttrici di personal computer hanno già presentato un progetto per la riduzione della presenza degli inquinanti nei loro prodotti, Apple è invece rimasta molto sul vago in proposito.

Addirittura le vecchie basi Airport Extreme e l’iSight sono state ritirate dal mercato europeo perché giudicate eccessivamente inquinanti dagli istituti di controllo europei.

Greenpeace si è dunque mobilitata e, sfruttando la visibilità di Apple, ha condotto una lunga battaglia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ecologisti e convincere Apple a cambiare atteggiamento per dare l’esempio.

Forse quelle proteste sono servite a qualcosa. Infatti, nei giorni scorsi, il gruppo azionista Trillium Asset Management, specializzato in investimenti socialmente responsabili, ha proposto una mozione per la rimozione di sostanze tossiche dai prodotti della casa di Cupertino.

La dirigenza di Apple si è subito detta in disaccordo con la mozione, ma saranno gli investitori a dover decidere.

Il 10 maggio, all’assemblea annuale degli azionisti ci sarà la votazione. Nel caso che la mozione passi, entro sei mesi sarà necessario produrre un rapporto su quali sostanze tossiche o dannose all’ambiente possano essere eliminate dalla catena di produzione di Apple.

Considerando l’importanza del rispetto dell’ambiente, speriamo che la mozione passi rendendo la Mela di Cupertino più “verde”.

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