Recependo una direttiva emenata dal governo cinese per combattere la sempre più preponderante ascesa della pirateria dei software, il più grande costruttore di pc del paese, Lenovo, ha siglato un accordo con Microsoft per acquistare copie di Windows, di Office e di altri software di Redmond per la dotazione OEM dei propri computer.
La direttiva governativa in questione impone la vendita di pc con software precaricato e Lenovo l’ha recepita già dal 2005, quando è stato il primo costruttore cinese a vendere pc con Windows precaricato. Ora però l’alleanza si allarga anche alle altre suite di programmi e comporterà una spesa di 1,3 miliardi di dollari per acquistare il numero di copie necessarie a riempire i computer prodotti e smerciati il prossimo anno.
Il crescente problema della pirateria ha costretto il governo cinese a prendere simili provvedimenti in molti campi per evitare di incrinare i rapporti con le nazioni che ospitano le aziende danneggiate dalla mole di criminalità informatica registrata oltre la Muraglia. La notizia arriva infatti al termine di una intensa settimana in cui una delegazione di affaristi cinesi si è recata negli Stati Uniti e lì ha firmato 27 contratti per un totale di 4,3 miliardi di dollari in acquisti, tentando di moderare l’effetto dello squilibrio nella bilancia commerciale tra i due paesi.
Al momento Lenovo combatte con la taiwanese Acer per il titolo di terzo costruttore di pc al mondo, a stretto contatto con i colossi Dell e HP. Sul mercato asiatico (Giappone a parte), invece, non ha rivali. L’accordo con Microsoft segue peraltro una recente intesa con cui Lenovo accordava di precaricare sui propri dispositivi i servizi Live.com e la Windows Live Toolbar.