Negroponte: «Intel dovrebbe vergognarsi»

Furioso, il leader del progetto umanitario One Laptop Per Child si è scatenato in una diretta televisiva contro il primo produttore di chip al mondo che starebbe facendo pressioni per l'adozione del suo pc low cost ai danni del progetto non profit ULPC
Negroponte: «Intel dovrebbe vergognarsi»
Furioso, il leader del progetto umanitario One Laptop Per Child si è scatenato in una diretta televisiva contro il primo produttore di chip al mondo che starebbe facendo pressioni per l'adozione del suo pc low cost ai danni del progetto non profit ULPC

Non ha usato mezzi termini Nicholas Negroponte nel definire, durante la trasmissione televisiva 60 minutes, l’atteggiamento che Intel ha avuto nei confronti della sua campagna per la costruzione e distribuzione di computer da 100 dollari. Secondo Negroponte la colpa di Intel sarebbe di aver prima denigrato il progetto, poi di averne sviluppato uno proprio con fini di profitto (mentre la sua organizzazione non ha scopo di lucro) e infine di aver agito a livello politico sponsorizzando il suo pc a basso costo.

È ormai qualche anno che Nicholas Negroponte gira per il mondo promuovendo la propria innovativa iniziativa umanitaria, il progetto One Laptop Per Child, con cui intende dotare i bambini delle nazioni più povere di un pc portatile con funzionalità base per poter iniziare ad informatizzare il terzo mondo e tentare di ridurre il digital divide. Ma adesso che il progetto sembra arrivato al momento decisivo, quando giunge l’ora di stringere gli accordi con le varie nazioni del terzo mondo ed elaborare un modello di distribuzione efficace, cominciano ad arrivare i concorrenti.

Intel Classmate

Intel Classmate

Intel ha infatti immesso sul mercato il suo Classmate, un computer portatile molto simile al laptop di Negroponte dotato però di architettura Intel e sistemi Microsoft, e ha cominciato a distribuirlo alle nazioni più povere secondo modalità che Negroponte ha giudicato sleali e immorali. Il leader del progetto OLPC ha dichiarato di aver ricevuto dal governo della Nigeria addirittura un documento di Intel nel quale ci sarebbe un confronto tra i due computer.

Intel

L’accusa è chiara: «Intel ha compromesso enormemente la missione» e, se non fosse stato per la pratica concorrenziale di Intel, Negroponte sostiene che avrebbe venduto già tre milioni di unità del suo computer da 100 dollari e Otellini dovrebbe vergognarsi del fatto che lo fa per profitto. Scontata la risposta del più grande produttore di microchip al mondo: «ci sono molte opportunità per noi di lavorare insieme […]. Questo si chiama competizione, e dire che lo stiamo buttando fuori dal mercato è follia».

Alla base di tutto ci sarebbe il fatto che per il suo progetto Negroponte si è appoggiato ad AMD come fornitore di chip, cosa che avrebbe preoccupato Intel, facendogli temere la perdita di un mercato importante come quello dei pc low-cost.

Al momento il progetto attende la deadline del 31 maggio, ultimo giorno utile per le nazioni del terzo mondo per ordinare il primo set di pc a blocchi di 250.000 unità per un costo di 176 dollari l’uno. Inoltre Negroponte pianifica di distribuire i suoi pc anche in nazioni ricche come gli Stati Uniti con una formula due per uno: i computer low-cost si acquistano necessariamente a coppie, uno per il cliente e uno per un bambino di un paese del terzo mondo. Dall’altra parte Intel sostiene già di aver ricevuto migliaia di ordinazioni per il suo Classmate che avrà un costo iniziale di 200 dollari.

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