Microsoft sa sapere che l’obiettivo di mercato connesso al player Zune è stato raggiunto. Robbie Bach, presidente della divisione ‘Entertainment and Devices’, ha comunicato il tutto dopo avere nel tempo espresso soddisfazione per l’andamento del player, per il riscontro avuto sul mercato e per la fiducia nel fatto che al giro di boa dei primi 6 mesi 1 milione di device sarebbe stato venduto.
Robbie Bach, però, gela ogni entusiasmo fuori luogo: l’andamento è buono ma non superlativo e, soprattutto, le ambizioni di mercato del dispositivo erano e rimangono di basso profilo: Zune oggi occupa il 10% del proprio settore specifico (player con hard disk) con percentuali irrisorie, dunque, nella globalità del settore dei player. L’intenzione, però, è quella di agire con calma e di occupare pezzo a pezzo le quote di un mercato in progressiva crescita. Nell’interessante intervista per SFgate Bach spiega che nuove novità sono attese prossimamente: il player è già stato distribuito in nuovi colori (con un buon successo ottenuto dalla versione “Pink”), una nuova versione potrebbe essere in lavorazione e del player ci si attende anche un prospetto relativo alla commercializzazione al di fuori dei soli Stati Uniti.
Bach ha fornito importanti particolari previsioni illustrando Zune come una semplice parte di un meccanismo più ampio: Microsoft intende mettere in piedi una strategia propria e differenziata, quantomeno complessa, e per la quale si dovrebbe iniziare a registrare un utile di cassa a partire dal 2008. Xbox, Zune e quant’altro sono dunque organizzati in un ecosistema unico che benedice la competizione (con espressa citazione di Sony e di Apple, definita «grande gruppo e lodevole competitor»).
Il plauso di Robbie Bach va anche all’iPhone, visto come interessante prodotto che andrà a coprire una particolare domanda proveniente dalle molteplici esigenze espresse dall’utenza. Una stilettata non certo indiretta giunge invece relativamente ai “walled garden” che vengono costruiti attorno ai device ed ai DRM: Bach ritiene quella di Apple una scelta precisa che Microsoft non può far altro che accettare (anche se il DRM-free potrebbe parzialmente cambiare la situazione).
Un ultimo cenno allo Zune è invece fornito relativamente alla funzionalità di sharing via Wifi: gli utenti apprezzerebbero tale opportunità, ma solo i grandi numeri potranno trasformare la funzione in una “killer application” in quanto il tutto è oggi limitato a poche unità che difficilmente riescono a costituirsi in comunità di scambio: solo i grandi numeri, insomma, riusciranno a partorire le sinergie traibili da una funzione che si fa sistema.