L’accordo siglato alla fine dello scorso anno tra i due produttori e che già aveva gettato scompiglio sia fra il diretto concorrente di Novell, Red Hat, sia i sostenitori dell’Open Source in genere, manifesta alcuni effetti solo ora.
Se erano già note le linee generali della partnership, per cui si stabiliva una linea preferenziale per i grandi clienti che intendevano implementare nei loro sistemi sia l’ambiente Microsoft che quello SuSe Linux Entreprise Server, solo più recentemente sono emersi i termini strategici di tale accordo.
Recentemente, all’accordo, si è aggiunta anche Dell (che ha, tra l’altro, comunicato l’intenzione di proporre Linux Ubuntu sui propri PC), ma i 240 milioni di dollari investiti per i prossimi 5 anni da MS in cambio di una parte degli incassi di Novell appaiono sempre più come un buon investimento per la software house di Bill Gates e sempre più una minaccia per i concorrenti e per il mondo Open Source.
Nonostante la guerra fredda che caratterizza i rapporti fra Windows e FOSS, Novell, che sta traendo buoni profitti dall’accordo, sarà impegnata in futuro nel ruolo di pacificatore interessato a stemperare gli inasprimenti del confronto. Chissà che dall’attuale sterile battibecco non nasca una costruttiva concorrenza.