Il primo Service Pack di Windows Vista giungerà a fine anno e porterà con sè un particolare intervento sulla ricerca desktop, intervento che il gruppo di Redmond si è trovato costretto a concretizzare a seguito delle pressioni da parte di Google presso le autorità competenti. Da giorni l’attrito tra le parti aveva trovato pubblica notifica: Google avrebbe segretamente segnalato il problema e, prima che i tempi fossero maturi per una qualsivoglia azione di forza, Microsoft ha rilasciato la comunicazione ufficiale secondo cui con il prossimo SP1 ogni questione pendente sarà risolta.
Tutto verte attorno alla funzione di ricerca nel pc inglobata in Windows Vista. Google ha vinto metà della propria battaglia, in quanto la rivendicazione era di duplice natura: fare in modo che Microsoft non promuovesse inconsideratamente Live Search ed evitare che il proprio Google Search ricevesse indebita concorrenza. Il successo è relativo alla prima parte della contestazione: Microsoft ha promesso interventi sul proprio motore di ricerca interno al sistema operativo, ma nel contempo il motore stesso è salvo e Google dovrà spingere il proprio Desktop Search oltre l’ostacolo della fornitura “OEM” del concorrente.
Gli interventi del Service Pack 1 renderanno per utenti e produttori OEM più semplice il cambio del motore di ricerca selezionato di default sul sistema. Microsoft aveva più volte contestato il dito puntato di Google in quanto il motore del gruppo era disattivabile e pertanto non andava a limitare la possibilità di scelta. Nel momento in cui la linea difensiva si è rivelata eccessivamente fragile, però, Microsoft non ha voluto correre rischi ed ha promesso che, tanto per le disposizioni OEM (esempio: la distribuzione Dell in partnership con Google) quanto per il libero discernimento individuale, il motore di ricerca potrà essere impostato con facilità e senza più ostacoli.
Le modifiche sono state elaborate in collaborazione con il Department of Justice (DOJ) ed apportano un correttivo già visto cn favore dalle parti coinvolte. Microsoft difende il proprio operato spiegando che Vista è stato sogggeto ad anni di analisi preventive da parte delle autorità prima dell’immissione in commercio e la versione attuale già sarebbe stata soggetta a modifiche espressamente richieste da Google. Con il SP1 i problemi emersi scompariranno e per Vista potrebbe iniziare il proprio reale ciclo di vita: oggi il sistema è nelle mani del 3% dell’utenza circa, ma in molti indicano da tempo nel primo Service Pack il momento atteso per ipotizzare concretamente l’acquisto.