Intel, da sempre affidabile indicatore della salute della industria tecnologica, ha riportato alla chiusura del secondo trimestre, conclusosi il 30 giugno, un profitto netto di 1,3 miliardi di dollari; si tratta di un risultato confortante che segna un aumento del 44% rispetto all’anno precedente, chiuso con un profitto pari a 885 milioni di dollari. Il fatturato globale è stato pari a 8,7 miliardi di dollari, segnando un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, che aveva visto il profitto fermarsi a quota 8 miliardi. Il risultato ha superando le aspettative degli analisti di Wall Street, i quali avevano previsto un fatturato vicino agli 8,54 miliardi, mentre ha rispettato appieno le previsioni della stessa Intel, la quale si aspettava un profitto in grado di oscillare tra gli 8,2 e gli 8,8 miliardi di dollari.
La nuova piattaforma Santa Rosa per i notebook con tecnologia Centrino ha permesso al gigante dei microchip di mantenere alta la sua penetrazione nel sempre crescente mercato dei computer portatili, un risultato che è andato di pari passo con le ottime vendite dei processori server quad-core Xeon e dei chip NAND. Nonostante le vendite dei microprocessori siano cresciute, il prezzo medio di vendita di tali prodotti è calato progressivamente e inoltre Intel ha dovuto scontrarsi con le scarse vendite delle memorie flash NOR dedicate ai cellulari.
Questi ultimi fattori hanno comportato un margine lordo inferiore alle aspettative, attestatosi sul 46,9%, contro una previsione interna del 48%. Il 2006 ha anche significato inoltre per Intel migliaia di licenziamenti e altri 1800 sono previsti per l’agosto del 2007.
Intel prevede un terzo trimestre in forte crescita in quanto a fatturato: secondo le aspettative dovrebbe infatti attestarsi tra i 9 e i 9,6 miliardi di dollari, in linea quindi con le previsioni degli esperti del settore che lo vedono oscillare tra i 9,1 e i 9,9 milioni, anche se gli utili finali subiranno un inevitabile calo dovuto all’investimento orientato allo sviluppo e ricerca (circa 5,7 miliardi di dollari). Tale indicatori non sviluppa aspettative troppo rosee ed il gruppo si trova dunque a dover scontare una apertura difficoltosa oggi a Wall Street: il titolo INTC è in ribasso nel pre-market già del 5% circa.