Un tribunale tedesco ha riconosciuto Skype colpevole di aver violato la licenza GPLv2 che regola la distribuzione del software libero. Ad essere sotto i riflettori dell’accusa non è l’omonimo programma di comunicazione ma il telefono VoIP modello WSKP100 venduto dalla compagnia stessa attraverso le pagine del sito e prodotto da Smc Networks il quale, pur essendo basato su di un kernel Linux, viene distribuito senza la presenza del codice sorgente come espressamente richiesto dalla licenza Gpl nella versione 2.
Assieme all’apparecchio per la telefonia, SMC fornisce un volantino con dei link attraverso i quali accedere ai codici sorgenti del kernel Linux. Si tratterebbe, secondo l’accusa, di un escamotage adottato dal provider VoIP per eludere i termini della licenza, poichè in realtà quest’ultima prevederebbe la possibilità di adottare tale soluzione solamente per quanto riguarda il software venduto attraverso Internet. Tale discrepanza non è passata inosservata al purista linuxiano Harald Welte, il quale ha esposto denuncia presso il tribunale tedesco nei confronti di Smc Networks e di Skype.
Welte è il fondatore del portale gpl-violations.org, sito dedito alla scoperta ed alla segnalazione delle violazioni nell’ambito della licenza GPL, ed in passato l’autore ha intentato cause analoghe nei confronti di aziende del calibro di Tom Tom, D-Link, Fortinet, Gigabyte e Dutch company Sitecom, senza dimenticare la catena di supermercati Lidl, rea di aver venduto un portatile con Linux preinstallato violando alcuni dettami della GPL.
Al momento non è chiara l’entità della punizione prevista per Skype, ma si tratterà presumibilmente di una condanna non particolarmente onerosa.