La Commissione Europea, al lavoro da diversi anni nel tentativo di comprovare i comportamenti scorretti adottati da Intel, ha emesso una accusa formale nei confronti del gigante dei microchip per aver utilizzato tattiche illegali a scapito della rivale Advanced Micro Devices, nel tentativo di guadagnare quote di mercato. «Posso confermare che la dichiarazione di opposizione è stata inviata», ha dichiarato Ton Van Lierop, portavoce della Commissione Europea.
L’accusa iniziale è partita da Advanced Micro Devices nel 2005, anno in cui la società ha depositato un ricorso antitrust contro Intel Corporation con l’accusa di utilizzare la sua posizione dominante per indurre i produttori di Pc ad utilizzare i propri processori a discapito di quelli AMD.
Simili ricorsi sono stati portati avanti dalla rivale di Intel anche in USA, Giappone e Germania, ma per il momento nessun tribunale ha ancora emesso un verdetto finale.
AMD ha avuto il suo periodo d’oro nel 2005/2006, anni in cui l’Opteron e la linea di CPU Athlon 64 hanno saputo incontrare il favore dei consumatori. La successiva introduzione da parte di Intel della linea di processori Core 2 nel luglio del 2006 ha visto però una inversione di tendenza portando la quota di mercato dei processori x86 detenuta da AMD dal 25% registrato nel 2006 al 19%. Attualmente la società è in attesa di rilasciare un nuovo chip battezzato Barcellona, una versione a quattro core dell’Opteron.
Per il momento Intel non ha espresso alcun commento sulla vicenda mentre AMD ha fatto sapere di voler attendere una dichiarazione pubblica da parte dell’Unione Europea: «non siamo stati informati dalla UE dell’emissione di una dichiarazione di opposizione nei confronti di Intel […] aspettiamo la dichiarazione pubblica della UE riguardo l’accusa contro Intel per aver adottato pratiche di monopolio illegali capaci di danneggiare i consumatori, e attendiamo la risposta di Intel».