È cosa fatta l’acquisizione da parte di Rupert Murdoch di Dow Jones, il gruppo editoriale che controlla il Wall Street Journal, la principale testata affaristica mondiale. Si completa così l’ulteriore espansione programmata da Rupert Murdoch, il moderno Hearst che, partito dall’Australia, ha lentamente creato un impero mediatico che comprende giornali, emittenti televisive, una forte presenza in rete e canali satellitari sparsi per tutti i paesi del mondo. Tra le sue proprietà più importanti ci sono la Fox, Sky (e la nostra Sky Italia), Times e MySpace, una rete capillare di sistemi d’informazione e intrattenimento al quale, appunto, mancava unicamente l’informazione affaristica.
La notizia arriva tuttavia a sorpresa: le trattative per l’acquisto andavano avanti da molto tempo e sembrava che alla fine l’affare sarebbe sfumato per la strenua opposizione di alcuni membri della famiglia Bancroft, tenutari del 64% delle azioni del gruppo. Con un clamoroso colpo di coda invece, stando alle sicure indiscrezioni arrivate John Prestbo, direttore di Dow Jones Indexes, Murdoch si sarebbe aggiudicato il supporto anche del 29% dei voti dei Bancroft.
La cifra per la quale il Wall Street Journal cambia proprietario si dovrebbe aggirare intorno ai 5.5 miliardi di dollari. Al solo ventilare dell’ipotesi della conclusione positiva delle trattative, il titolo Dow Jones aveva già guadagnato quasi 11 punti percentuali, pur fermandosi al di sotto della cifra promessa da Murdoch per il passaggio di mano delle azioni.