Internet? Chiudiamolo. Rovina utenti e musica

Secondo Elton John bisognerebbe provare un piccolo esperimento: chiudere per 5 anni Internet e vedere che effetto che fa. Secondo il cantante la rete rovina i rapporti sociali, isola le persone e soprattutto ha effetti deleteri per il mercato della musica
Internet? Chiudiamolo. Rovina utenti e musica
Secondo Elton John bisognerebbe provare un piccolo esperimento: chiudere per 5 anni Internet e vedere che effetto che fa. Secondo il cantante la rete rovina i rapporti sociali, isola le persone e soprattutto ha effetti deleteri per il mercato della musica

Anacronistiche, sgangherate, sconvenienti. Le parole di Elton John, al quale non manca evidentemente un certo coraggio nelle proprie idee, hanno attirato l’attenzione e hanno sollevato molti commenti a metà tra l’incredulità e l’opposizione totale. Elton John taglia corto: Internet va abbandonato, combattuto, osteggiato. Internet è un pericolo. Punto.

Le parole del cantante (rilasciate a The Sun) sono così tradotte da La Repubblica: «io dico alla gente: uscite, comunicate. Spero che il prossimo movimento musicale demolisca definitivamente Internet. […] Dobbiamo scendere in strada e protestare, anzichè stare a casa sui blog». Secondo Elton John la rivoluzione deve partire dall’ambito musicale, per cui internet rappresenterebbe un grave pericolo piuttosto che una grande opportunità: «penso che sarebbe un grande esperimento spegnere Internet per cinque anni e vedere che sorta di arte viene prodotta in quel lasso di tempo. Il punto è che c’è troppa tecnologia disponibile: scommetto che se si riuscisse a fare questa prova, verrebbe fuori musica molto più interessante di quella che si ascolta al giorno d’oggi».

Internet è la causa di ogni male. Elton John sostiene di essere totalmente tecnofobo e di stare alla larga da iPod e telefonini, ma le sue indicazioni tornano ancora una volta nell’ambito musicale: «all’inizio degli anni settanta, venivano lanciati almeno dieci nuovi album alla settimana, ed erano fantastici. Ora sei fortunato se trovi dieci album all’anno di quella qualità. Eppure, escono molti più dischi nuovi adesso».

Tra le righe, però, è facile leggere nelle parole di Elton John il ruggito di un vecchio leone della musica tradizionale. Forse, dietro le invettive del cantante, c’è il rancore per un mondo musicale che non stende più tappetini rossi e che meno lodi riserva alle grandi star. Le icone oggi durano poco e la rapidità dei bit sta spazzando via dai palcoscenici quello che è il vecchio mondo del pop su vinile, o quantomeno quello che non vuole o non riesce ad adeguarsi al nuovo che avanza. La vendita di brani singoli e la caduta degli album miete le prime vittime e quello di Elton John sembra essere un motto d’orgoglio fuori tempo, fuori luogo e fuori probabilmente anche dalle logiche stesse del mercato che la popstar inglese ha cavalcato per lungo tempo.

Mentre «The Captain & The Kid» rimane invenduto, Elton John dice che l’unica scrittura che conosce è quella sul pentagramma. Nel contempo, però, la sua intera discografia sta per arrivare online smentendo ogni avversione per quel mondo del web che anche Elton John va ad abbracciare (dopo aver peraltro già trasmesso il concerto per il suo 60esimo compleanno in streaming proprio sul web). Da un altro punto di vista la sua uscita pubblica può essere interpretata come una spudorata provocazione avente il semplice scopo di far parlare di sè e dei suoi progetti: un’azione oltremodo ragionata, insomma, tuttaltro che sprovveduta. Il mondo del web, però, non sembra essere propenso ad interpretazioni di comodo ed è così che il popolo dei blogger non è sceso in piazza, ma la sua voce la sta facendo sentire lo stesso.

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