Ipotesi, rumor, speculazioni: a seconda del punto di vista le si può chiamare in modi diversi, ma l’esito è sempre lo stesso: un titolo sale, l’altro scende; opinioni favorevoli ed opinioni contrarie; le proiezioni si accendono e le interpretazioni si accavallano. I nomi al centro delle attenzioni sono ora due: Microsoft da una parte, Research In Motion (RIM) dall’altra.
Microsoft vuole RIM, questa l’ipotesi. Le interpretazioni offerte dagli analisti sono contraddittorie e probabilmente figlie della fretta, ma il movente che potrebbe spingere avanti la trattativa sarebbe di duplice natura: le pressioni dell’iPhone da una parte, l’arrivo del gPhone (telefono o software che sia) dall’altra. Stretta nella morsa, Microsoft potrebbe essersi trovata costretta ad una reazione anticipata e improvvisa. Le parti si sarebbero già sentite e, nonostante il tutto sia all’ennesimo rilancio, la credibilità del tutto sembra assumere in questo caso maggior caratura.
Le azioni Microsoft hanno risentito appena della cosa, mentre le azioni della RIM (peraltro in una migliore situazione congiunturale rispetto al concorrente Palm) hanno immediatamente evidenziato segni di eccitazione. Non tutti credono nella bontà dell’operazione, però: l’acquisto potrebbe non scaturire vantaggi particolari, l’integrazione tra le due compagnie potrebbe non offrire sinergie particolari e il prezzo da pagare potrebbe essere oltremodo alto. Più credibile, invece, sembra essere l’ipotesi di una semplice partecipazione nel gruppo canadese, una scommessa minore in grado di avvicinare Microsoft e l’azienda dei Blackberry senza colpo ferire.
Nessun commento giunge dalle parti in causa e nessuna novità sembra per ora essere prossima all’annuncio. Altri nomi seguono comunque Microsoft davanti alla porta del CEO RIM: Nokia, Cisco ed IBM sono i nomi tenuti in considerazione dalla Canadian Press.