Il New York Times sta vivendo una piccola grande rivoluzione: i contenuti del giornale diventano disponibili per intero sul web ed a titolo gratuito. Fino ad oggi, infatti, uno dei principali quotidiani statunitensi era disponibile online a tutti solo in parte, alcuni articoli, fondi e i numeri passati erano riservati solo ad un utenza premium disposta a pagare.
Il motivo del cambiamento di orientamento è facile da intuire: il modello di business basato sulla pubblicità promette di rendere di più di quello basato sulla sottoscrizione, nonostante negli ultimi anni il NYT abbia ricavato ben 10 milioni di dollari dai suddetti abbonamenti.
A detta di Vivian Schiller, vicepresidente e general manager della parte internet del giornale, ciò che non era stato previsto due anni fa (quando iniziò il servizio su abbonamento) era l’incredibile mole di traffico che poteva arrivare dai motori di ricerca: «nessuno si aspettava che così tanta parte del nostro traffico sarebbe arrivata da Google, Yahoo e dagli altri motori di ricerca».
L’aspettativa rispetto all’utenza delle sezioni ora disponibili a tutti e alla crescita che la mossa comporterà è dunque grande, tanto che già c’è uno sponsor per le nuove aree, American Express, il quale si è riservato uno spazio decisamente importante. Adesso tra i grandi giornali rimane unicamente il Wall Street Journal a mantenere una politica di sottoscrizione per la quale hanno accesso alla versione online solo i clienti che pagano (un pubblico che ha toccato il milione di individui e che frutta 65 milioni di dollari).