Almeno una ventina di acquisizioni in ballo. Steve Ballmer aveva detto che Microsoft avrebbe chiuso il periodo degli acquisti, ma evidentemente intendeva solo quelli multimilionari. Infatti, a esplicite domande, l’amministratore delegato dell’azienda di Redmond ha respinto tanto una possibile acquisizione di Facebook quanto una possibile fusione con Yahoo: meglio tanti piccoli interventi piuttosto che acquisizioni altisonanti ed onerose. Anzi, per la platea del Web 2.0 Summit c’è una esplicita indicazione: almeno una ventina di acquisizioni spalmate su 5 anni per valori da 50 milioni a 1 miliardo di dollari, ovvero un congruo investimento programmato con una razionale previsione di crescita senza strappi.
Ballmer si è detto poco interessato alle scorribande di Google nel settore enterprise: i prodotti Microsoft stanno raccogliendo numeri interessanti e il CEO è convinto che si possa fare ancor meglio. Non solo: nel momento in cui il gruppo riuscirà a macinare introiti importanti anche nel settore dell’advertising, tutto diverrà più semplice e anche il titolo in borsa potrà giovarsene.
Il rapporto con gli investitori è infatti tribolato. Da anni Ballmer chiede pazienza e si ripresenta ora a chiederne altra: il gruppo ha seminato a lungo e, benchè ancora non vi siano elementi di spicco che facciano volare il valore delle azioni, la raccolta potrebbe essere vicina. I primi indizi positivi giungono dal settore entertainment, ambito in cui Microsoft ha finora solo sempre raccolto numeri negativi: la Xbox è tornata ad essere la console più venduta, superando temporaneamente anche la Wii di Nintendo, e Halo 3 lancia segnali oltremodo incoraggianti nella sfida alla PS3.
A metà della prossima settimana sono attesi i risultati trimestrali del gruppo. Ci si attendono i soliti grandi numeri della multinazionale con una crescita sostanzialmente in linea con le previsioni. L’ottimo andamento della vendita hardware potrebbe aver giovato anche a Vista e Office, dunque anche sotto questo aspetto i risultati dovrebbero essere incoraggianti. La quotazione del titolo è ora poco sopra i 30 dollari, dunque ai massimi degli ultimi anni.