Engadget usa l’immagine forte di un cane che diventa obbediente ed è probabilmente questo il momento di usare immagini forti: dopo anni di lotte legali, infatti, Microsoft e la Commissione Europea sarebbero giunte ad un accordo. Di mezzo ci stanno un appello perso, multe giornaliere milionarie e migliaia di pagine occupate dai tira e molla che Neelie Kroes e l’azienda di Redmond hanno intessuto dopo l’originale multa dell’ex-commissario Mario Monti.
L’accordo è giunto al telefono: da una parte Neelie Kroes commissario antitrust per l’UE, e dall’altra Steve Ballmer, CEO dell’azienda di Redmond. Venendo dalla Commissione, la notizia va interpretata come una fine ufficiale delle ostilità: se nessun orpello andrà ad ostruire il canale che ha ormai intrapreso la vicenda, il braccio di ferro può ritenersi concluso e il vincitore dichiarato: «è il giorno della vittoria dei consumatori… non della commissione». Parola di Neelie Kroes.
L’accordo verte su tre punti specifici ai quali Microsoft ha detto di sì:
- i produttori software rivali potranno accedere alle informazioni necessarie per l’interoperabilità dei propri prodotti con quelli Microsoft;
- le royalties per accedere a queste informazioni sono state ridotte ad un pagamento una-tantum da 10000 euro (14000 dollari);
- le royalties per le licenze d’uso Microsoft e per accedere ai brevetti del gruppo sono state ridotte dal 5.95% ad appena lo 0.4%
Le dichiarazioni della Kroes (da comunicato ufficiale) sono all’insegna di una soddisfazione incrinata: il commissario si felicita per l’accordo, ma viene espresso il rammarico per essere giunti a questa conclusione solo dopo molte battaglie e molto tempo. Continua poi la Kroes: «comunque le misure imposte dalla commissione porteranno benefici all’utenza riportando nuova competizione e innovazione sul mercato dei server. La commissione vigilerà per assicurarsi che Microsoft continui a rispettare gli obblighi e non incappi in ulteriori comportamenti anti-competitivi. Ho sempre detto che gli sviluppatori di software open-source dovevano poter trarre vantaggio da questi provvedimenti: ora possono.
Parte dell’accordo è relativo alla completezza delle informazioni che Microsoft fornirà ai produttori terzi. In assenza di tale parametro la Commissione Europea potrebbe tornare ad imporre misure punitive, ma ormai i giochi sembrano fatti: l’accordo tra le parti è cosa ufficiale e verrà presto messo in atto iniziando formalmente un’epoca nuova in cui i prodotti Microsoft saranno maggiormente aperti, la competizione meno limitata ed il mercato meno vincolante. Per Microsoft, a questo punto, l’accordo rappresenta un duplice investimento che con tutta evidenza non poteva più essere rinviato a suon di multe.
Per un caso che si chiude, un altro rimane ancora aperto: il 13 novembre è la data annunciata dalla Commissione per diramare le proprie conclusioni relative all’affair Doubleclick. Google esprime sicurezza: la Commissione UE promuoverà l’acquisizione nonostante l’opposizione aperta di Microsoft e Yahoo.