La Northeastern University, prestigioso ateneo di Boston e la Jarg Corporation, azienda specializzata in tecnologie per motori di ricerca e fondata dal professor Michael Belanger della Northeastern, hanno accusato Google di utilizzare una tecnologia di ricerca registrata dallo stesso Belanger nel lontano 1997, un anno prima che la compagnia californiana adottasse una tecnologia del tutto simile per le sue query di ricerca.
Il professore della Northeastern University ha riferito nel corso di una intervista telefonica che la compagnia di cui lui è co-fondatore era conscia del problema da alcuni anni, ma non aveva mai trovato le risorse necessarie per rendere la cosa pubblica. La tecnologia di ricerca sulla quale si basa Google sembrerebbe violare il brevetto con riferimento a un sistema di query che il motore di ricerca utilizzerebbe per ottenere nei tempi più brevi possibili i risultati più rilevanti. Il caso è incentrato sul brevetto U.S No. 5.694.593, intitolato “Distributed Computer Database System and Method” ed accreditato all’invenzione di Kenneth Baclawski, un professore associato al dipartimento di scienze informatiche della Northeastern University. Il testo descrive la struttura a network che un motore di ricerca può assumere nello sviluppo e nella risoluzione delle varie query proposte dall’utenza.
La causa è stata aperta il 6 novembre presso il tribunale di Marshall in Texas, luogo particolarmente vicino alle cause che hanno come comune denominatore le violazioni di brevetti. «Siamo solamente interessati ad un normale sfruttamento del diritto d’autore nel caso che… Google stia utilizzando la tecnologia che abbiamo sviluppato», ha affermato Belanger. In merito alla vicenda, Google ha fatto sapere tramite il suo portavoce Jon Murchison di essere a conoscenza del reclamo e di aver aperto una investigazione in merito.