Tornano alla carica le stock option Apple

Non soddisfatti dalla sentenza finale, alcuni investitori tornano a fare causa alla casa di Cupertino riformulando le accuse in maniera più efficace. Il caso si riapre quando sembrava ormai definitivamente sepolto dalla sentenza degli ultimi giorni
Tornano alla carica le stock option Apple
Non soddisfatti dalla sentenza finale, alcuni investitori tornano a fare causa alla casa di Cupertino riformulando le accuse in maniera più efficace. Il caso si riapre quando sembrava ormai definitivamente sepolto dalla sentenza degli ultimi giorni

Nonostante sembrasse definitivamente archiviato, il caso delle stock option Apple continua a fare notizia e non si ferma la ruota della giustizia. Arriva oggi infatti la notifica per cui alcuni azionisti, non contenti dell’esito del processo, cercheranno di riformulare l’accusa e tornare alla carica contro la casa di Cupertino.

La sentenza del giudice aveva lasciato spazio ad un appello possibile affermando che non si poteva procedere poichè, per come era stata formulata l’accusa, gli atti incriminati, pur essendo stati confessati dall’azienda, non costituivano danno per gli investitori. Nel periodo in questione infatti le azioni Apple non sono crollate, ma anzi hanno subito un notevole rialzo portando sempre più incassi.

Il cuore di tutto è il fatto che Apple avrebbe retrodatato a posteriori alcuni premi e ricompense dati ai propri executive, tra i quali anche Steve Jobs, per convenienza economico-finanziaria, cioè per attribuirli ad un momento in cui le quote delle azioni Apple erano più propizie. Trattasi di uno stratagemma del tutto legale solo a patto di una corretta indicazione a bilancio dell’operazione. L’operazione no è invece stata portata a termine in maniera rigorosa a Cupertino, al pari di molte altre aziende che negli stessi mesi hanno confessato i propri errori riformulando bilanci ed aggiustando i conti.

Apple ha condotto tutta un’indagine interna e ammesso il fatto, eppure agli investitori non è servito per placare la propria ira. Ora infatti meditano di tornare alla carica con accuse più specifiche e difficili da eludere dal momento che Apple già ha confessato il misfatto. La volontà dell’accusa sembra essere quella di spingere coloro i quali si sono avvantaggiati delle stock option a riconsegnare alla compagnia le azioni retrodatate.

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