Il Black Friday è il venerdì che anticipa il Cyber Monday e trattasi del primo grande appuntamento che il mondo dell’ecommerce USA attende per capire come potrà andare la stagione degli acquisti che va iniziando. Il ‘venerdì nero’ viene misurato e analizzato sotto più punti di vista ed è fortemente atteso perchè permette alle aziende (e soprattutto agli investitori) di proiettare le prime statistiche sul potenziale di vendita del mese successivo.
Il Black Friday è passato così come il Cyber Monday ed i numeri sono arrivati. Il tutto si riflette immediatamente sui risultati in borsa, due dei quali ampiamente emblematici: eBay ha chiuso la giornata a +4.90%, Amazon a +5.27%. I risultati, insomma, sono stati del tutto incoraggianti ed una borsa particolarmente pesante negli ultimi giorni ha deciso di tornare a dar fiducia ai titoli tecnologici con accento particolare sui grandi bazar destinati a guidare la corsa al prossimo shopping natalizio.
I dati più interessanti giungono da PayPal, il sistema di pagamenti più diffuso in rete, e Shopping.com, entrambi gruppi di proprietà eBay. Shopping.com ha registrato una impennata delle attività del 61% rispetto al Black Friday del 2006 (oltre le attese degli analisti) con PayPal che registra movimenti in aumento del 33%. Il Cyber Monday avrebbe visto risultati ancora più interessanti (+19% rispetto al venerdì, +28% rispetto all’anno precedente) e con il giorno del Ringraziamento che si configura come un ulteriore appuntamento privilegiato che ha visto rispetto al 2006 un incremento dei pagamenti PayPal pari al 70%.
Ora la tappa successiva è quella del Green Monday (altro nome affibbiato dagli attori del marketing USA in questo caso al secondo lunedì di dicembre), giorno nel quale ci si attende una nuova ulteriore impennata negli acquisti in base ai dati raccolti negli anni antecedenti. Il New York Times segnala peraltro quella che è una battaglia nella battaglia, ovvero la sfida tra i vari sistemi di pagamento esistenti. Se le carte di credito la fanno da padrona, strumenti quali PayPal e Google Checkout si giocano invece gli spazi sui siti minori con il primo che ad oggi controlla agevolmente il settore con importanti posizioni di vantaggio rispetto al nuovo arrivato di Mountain View. 2/5% degli utenti la percentuale accreditata a Google, 5/10% quella PayPal. Il tutto giocato a colpi di offerte e sconti, leva fondamentale nell’accaparrarsi l’utenza che non intende mandare il proprio numero di carta di credito a servizi per cui non nutrono sufficiente fiducia.