Si chiama My Location ed è l’ultima trovata di Google per il mondo mobile. Trattasi di una funzione disponibile su Google Maps Mobile 2.0 Beta ed in poche ore ha fatto parlare non poco di sé perchè portatrice di una promessa non indifferente: portare la geolocalizzazione sulle mappe anche in assenza di GPS.
Una prima annotazione va immediatamente fatta: non si tratta in alcun modo di una novità assoluta. Solo poco tempo fa, ad esempio, Nokia ha introdotto simile funzione nella propria cartografia per cellulari (ad esempio sull’N95) per coadiuvare le funzioni GPS nel trovare la zona di riferimento. Google ha fatto qualcosa di leggermente differente in quanto non ha usato il sistema (che funziona tramite l’identificazione delle celle a cui si appoggia il nostro ricevitore) per velocizzare il GPS, ma per sostituirlo.
Trattasi però di una sostituzione assolutamente parziale. Hardware Upgrade ha offerto alcuni dettagli aggiuntivi sul funzionamento del sistema, dal quale si evince comunque un limite fondamentale: non è possibile identificare specificatamente la posizione nello spazio, ma si ha invece una approssimazione di centinaia di metri. Una cosa diviene pertanto del tutto evidente: il sistema non potrà essere utilizzato per la navigazione satellitare, ove anche solo l’approssimazione di 20 metri può già diventare un ostacolo insormontabile mentre si guida.
L’interesse di Google, però è completamente in altro ambito. Si supponga di essere in mezzo a una città e di voler cercare un ristorante. Si apre il cellulare, si accede a Google Maps Mobile, si identifica rapidamente la propria posizione, quindi si inoltra una ricerca per ristoranti ottenendo la risposta del motore. La geolocalizzazione è in questo caso perfetta in quanto l’approssimazione di un centinaio di metri è un ostacolo del tutto trascurabile.
My Location, insomma, è un servizio per i cellulari privi di GPS che a Google offrirà un bacino importante per la propria cartografia e le proprie pubblicità. In ottica Android il tutto ha un senso compiuto. Ma l’aver messo le mani su Navteq, l’avere dispositivi di punta dotati di GPS e l’avere il dominio sul mondo della telefonia offre ancora una volta a Nokia il pallino del gioco.