Una interessante proiezione Basex identifica nell’Information Overload il problema principale del 2008. L’eccessiva ridondanza delle comunicazioni, l’eccessiva presenza di nuclei informativi, la mancata organizzazione dei mezzi trasmissivi: tutto contribuisce a creare un sistema non economico che rischia di apportare gravi danni ai sistemi di lavoro esistenti.
L’Information Overload non è un problema nuovo e l’innovazione tecnologica non ha risolto alcunchè al momento. Per le imprese è di fondamentale importanza il poter accedere quanto più rapidamente possibile alle informazioni desiderate, ma con l’aumentare delle capacità dei nuovi sistemi ci si è trovati a gestire anche e soprattutto moli sempre maggiori di informazioni ed il discernimento di quelle utili rimane sempre e comunque un problema impellente.
Il lavoro postmoderno è fatto in molti casi di multitasking con la moltiplicazione dei compiti ad aumentare i ritmi riducendo i tempi morti. La rapidità, però, ha portato a pratiche poco proficue che, nel nome del “tutto e subito”, ostacolano un corretto sistema organizzato di lavoro e portano alla lunga ad interrompere con frequenza i flussi lavorativi apportando distrazioni ed ostacoli continui. Non a caso una recente indagine Pew ha verificato come l'”always on” stia diventando più un rischio che non una opportunità.
L’invio di una email al posto di una telefonata, ad esempio, potrebbe essere una scelta savia nel caso in cui il problema non sia urgente. L’esplicitazione dell’oggetto di tale mail potrebbe inoltre facilitare il discernimento dei compiti per chi riceve il messaggio, facilitando lo smaltimento della posta in base a reali priorità. La ricerca Basex, insomma, suggerisce strategie non improntate solo al breve periodo perchè il sistema potrebbe pagarne. E l’azienda soggiogata all’Information Overload potrebbe nel 2008 iniziare a pagare seriamente pegno.