L’ultima di Bill Gates è andata in onda. Sicuramente il suo ultimo CES, probabilmente l’ultimo palcoscenico tutto dedicato a lui in veste di guida spirituale del gruppo Microsoft. Una introduzione, una musica arrembante, immagini di sottofondo, quindi è proprio lui a presentarsi davanti alle migliaia di scatti che la platea dedica al momento. Bill Gates è lì per salutare tutti. Non ha novità particolari da annunciare, la politica dei piccoli passi non viene abbandonata proprio all’ultima tornata, ma intende come prima cosa assolvere alle attese: vuole congedarsi con un sorriso. E, diciamolo, ci riesce.
Bill Gates non ha mai fatto troppo per mettersi al centro della scena. Al contrario del suo primo dirimpettaio Steve Jobs, Gates ha sempre messo il gruppo davanti a sè, mentre è risaputo come spesso Jobs abbia trainato Apple con il suo fare fascinoso ed i suoi «just another thing». Gates si presenta sul palco con una improponibile maglia ciclamino su camicia ciclamino, il che non è un toccasana per l’immagine quando lo sfondo è azzurrino. Pantalone classico, scarpetta come solo più lui le porta. Spalle strette, occhio rapido, occhialino tradizionale e tanta voglia di riderci su. Parte così il contributo filmato.
Impossibile offrire un resoconto. Va visto (Microsoft mette a disposizione lo streaming). Il succo è in un Bill Gates al suo ultimo giorno: prepara le ultime cose, mentre gli amici raccontano di lui in modo ironico con immagini improbabili di supporto: Gates che fa palestra in cannotiera, Gates che canta in modo improponibile, Gates che si gingilla sulla sua poltroncina d’ufficio. Quindi in rassegna un po’ di volti conosciuti: Gates telefona alla Clinton, ma sente anche Obama, quindi chiede ad Al Gore se lo sta disturbando in un momento “inconvenient”. Sulla scena anche Bono Vox e George Clooney, i quali debbono assecondare il gusto di Gates in quanto a musica (ed ecco il CEO suonare Guitar Hero) e cinema (con Gates che entra nei panni di vari personaggi della cinematografia di fantasia). Tutto si chiude con Bill Gates che spegne tutto, prende lo scatolone dei suoi oggetti personali; scende in strada, appoggia lo scatolone sull’auto. Poi riparte, lo scatolone cade. L’ultima frittata è fatta. E la platea ci ride su.
Poi iniziano le cose serie. È questo il CES dell’intrattenimento e Microsoft ha le sue carte da giocare.
Da tempo vari gruppi cercano il sistema migliore per inserire un proprio gingillo al centro dell’intrattenimento domestico. Microsoft sembra aver trovato la formula al momento più azzeccata: la console Xbox 360 si candida seriamente a questo ruolo in quanto, dopo aver macinato numeri importanti in quanto a vendite (superata quota 17 milioni), si appresta ora a raccogliere quanto seminato. Microsoft, infatti, ha venduto in perdita le Xbox pur di raggiungere una massa di utenza sufficiente a trasformare il proprio mercato in una massa profittevole. Annichilita sul nascere la concorrenza della PlayStation 3, ora Microsoft intende passare alla seconda fase. E tutto fiorirà sulla base della Xbox Live.
I contenuti in arrivo sulla Xbox Live sono in forte aumento. Arriveranno i video ABC e Disney, ad esempio, ma sarà della partita anche Metro Goldwyn Mayer, così come la Warner Bros. La CNN è pronta a salire sul carro con contenuti interattivi. Con la NBC l’accordo è relativo alle prossime olimpiadi (importantissima vetrina nella quale Microsoft intende esserci e per la quale si presenterà in forze raccogliendo online le immagini ufficiali provenienti dalla Cina). Qualcosa di nuovo, inoltre, è in cantiere con British Telecom. Tanti tasselli per ore e ore di intrattenimento, tanti piccoli apporti per imporre la Xbox 360 come base fondamentale per acquistare film, ascoltare musica, vedere fotografie, eccetera. E dove non arriverà la Xbox, arriveranno Media Center e Mediaroom.
Gran parte della presentazione, inoltre, è stata dedicata al concetto di ecosistema informatico che Microsoft intende imporre. Il “wow” viene scatenato soprattutto da Surface, ancora una volta: il tavolo touchscreen viene mostrato in una sua applicazione concreta con una interfaccia d’acquisto per tavole da snowboard. Viene mostrata la qualità di Vista nell’organizzare calendari e fotografie, quindi si passa a Silverlight ed MSN Video: pochi minuti per tante piccole citazioni, il tutto raffigurato su una intera parete contenente tante piccole immagini relative ai tanti progetti che il gruppo sta portando avanti su ogni fronte.
C’è spazio anche per Zune: «chiaramente l’alternativa all’iPod», è questo quel che Microsoft intende far passare. Non sfida forse ancora l’iPod, ma si candida quantomeno alla seconda piazza. Strategia buona già nella ricerca, dove Microsoft non ha chiesto una prima piazza: la posizione di ripiego potrebbe essere sufficiente, meno responsabilizzante e comunque remunerativa. Nel tempo, poi, chissà. Relativamente a Zune viene mostrata in concreto la funzionalità “Sync” con cui Microsoft intende conquistare anche lo spazio che l’intrattenimento si ritaglia nell’abitacolo dell’automobile: Zune viene connesso all’automobile e quindi la musica parte in seguito a semplice click sul volante seguito da comando vocale. Mercury, Ford e Lincoln le casse automobilistiche già in partnership su questo progetto.
Ed ecco quindi Windows Mobile: ad oggi la piattaforma Microsoft è la più diffusa al mondo, più dell’iPhone e più di qualsiasi altra formula concorrente. Microsoft punta forte a tal proposito su Tellme, il sistema di ricerca vocale che Microsoft presenta per offrire informazioni geolocalizzate per soddisfare le necessità della propria utenza: pochi comandi vocali e verie operazioni vengono concluse in pochi minuti. La presentazione fa leva sulla magnificenza dell’immediato, dell’interoperabile, della possibilità di trasferire le informazioni istantaneamente e con semplicità.
Dopo un’ora dall’inizio, Gates torna sul palco: scatta qualche foto e dimostra come in mobilità è possibile ottenere informazioni (e servizi) dagli edifici incontrati semplicemente fotografandoli con i propri device ed ottenendo informazioni tramite le funzioni di ricerca. Stop, dopo un’ora la platea è troppo silenziosa e rischia di notare che di grosse novità non ce ne sono. Tutto sta funzionando, ma non è tempo per i “wow”. Dunque ecco salire sul palco la campionessa di Guitar Hero, Gates se la ride ed indossa a sua volta la propria chitarra. Dall’altra parte entra “Slash” dei Guns’n’Roses ed offre una schitarrata vera per appoggiare Gates nella sua sfida contro Robbie Bach. Luci, colori, poi tutto si spegne e Gates non c’è più.
Lo spottone del 2008 è per Toshiba, è per Motorola, è per i Sony Vaio. Lo spottone è per tutti i partner che gravitano attorno all’ombelico Microsoft e che rendono possibile a Bill Gates il rimanere ancora una volta al centro di tutto dopo due decenni di attività. Gates si è congedato spiritosamente, ha passato il testimone e dal prossimo anno forse il “wow” servirà davvero perchè ci sarà da sostituire una figura carismatica fondamentale. Non è detto che sia una cosa negativa, ma il CES 2009 partirà con un handicap. In un modo o nell’altro, inizierà un’era nuova: lo spartiacque era ieri notte e chi vuole lo può seguire in streaming.
Ora Microsoft ha un pezzo in meno. La Bill & Melinda Gates Foundation, invece, ha un pezzo da novanta in più. E, tagliato il nastro con Gates, il CES può iniziare.