La ventata di ottimismo portata da IBM nei giorni scorsi non è stata sufficiente ad allontanare lo spettro di una preannunciata recessione dell’economia statunitense a causa della quale gli investitori continuano a muoversi, oramai da settimane, con estrema cautela.
Mentre Steve Jobs orgogliosamente tesseva le lodi della sua azienda rendendo noti gli ultimi dati di vendita dell’iPhone (20.000 al giorno; 4 milioni dal suo lancio) e sbalordiva la platea del MacWorld Show con il rivoluzionario laptop ultrasottile (“Air”), a Wall Street accadeva l’imprevedibile.
Il titolo AAPL a fine giornata chiude a -5.45%, a quota 169.04 portandosi dietro anche Yahoo -3.3%, Oracle -4,67, Google -4%. Ma la giornata più nera è toccata a Blockbuster che perde quasi il 17% a seguito della nuova trovata di Jobs che da febbraio introdurrà all’interno di iTunes più di 1.000 film a noleggio.
Ma, se è possibile, c’è a chi è andata ancora peggio. Intel che ha pubblicato i risultati dell’ultimo trimestre è scivolato di oltre l’8%. I dati pur avendo evidenziato un fatturato in aumento del 51% rispetto allo scorso anno, hanno deluso le aspettative degli analisti di Wall Street. La delusione ha riguardato anche il fronte dei ricavi dove il produttore di chip è cresciuto, nell’ultimo trimestre, del 10,7%.
Per ora neanche il prossimo futuro invita all’ottimismo. Jobs invece di tirar fuori qualche grossa novità, continua a dare solo numeri da record sul palco del suo show; dall’altra parte Intel già incontra l’insoddisfazione degli analisti riguardo alle sue attese per il primo trimestre 2008.