Lord Triesman, responsabile del dicastero per la proprietà intellettuale dell’attuale esecutivo del Regno Unito, ha tentato di far accordare major e provider inglese a trovare una soluzione concordata tra le parti per combattere il p2p illegale. Se le due parti non troveranno però un accordo a breve, nel 2009 entrerà in vigore una legge dell’esecutivo che prevederà misure durissime contro gli utenti: ai provider toccherà il compito di individuare chi utilizza p2p illegale e scollegarli dalla rete. Misure che sono condivise anche dall’opposizione.
Nel mirino c’è anche la cosiddetta copia privata, attualmente non prevista dall’ordinamento britannico. Per Triesman è necessario introdurre al più presto delle misure preventive.
Il regno unito sta quindi per avviare una lotta sfrenata all’illegalità che utilizza come mezzo il web, mossa che sicuramente non farà fare i salti di gioia agli utenti e limita, l’attuale uso della rete, anche se il fine è sempre quello di adottare misure per proteggere i diritti dei legittimi proprietari dei contenuti.
Una scelta del governo inglese che non è certo l’unica a livello europeo, anche l’Italia, sta da tempo cercando una soluzione, ma tra decreti, leggi e regolamenti, più volte modificati e sostituiti, non siamo ancora ad un livello legislativo così rigido da limitare in maniera massiccia la libertà degli utenti.