Dalle ricerche compiute presso il suo centro di ricerche in Cambridge, Microsoft ha realizzato SenseCam, un apparecchio piccolo e leggero in grado di catturare autonomamente immagini della nostra vita quotidiana. Il dispositivo si è rivelato un prezioso alleato per chi soffre di gravi disturbi della memoria, come ad esempio i malati di Alzheimer.
SenseCam è dotato di una speciale lente grandangolare in grado di catturare immagini ad ampio raggio e grazie alla scheda di memoria SD da 1 gigabyte con cui viene fornito, può scattare fino a 30.000 fotografie in qualità VGA. L’apparecchio scatta automaticamente una fotografia ogni 30 secondi, ma grazie al microprocessore di cui è dotato, in grado di rilevare gli spostamenti e le variazioni nell’ambiente, si attiva ogniqualvolta si presenti un cambiamento significativo. Tutti i dati collezionati possono essere poi scaricati sul proprio computer e analizzati attraverso software sperimentali.
L’apparecchio è stato sperimentato sin dal 2005 su persone che presentavano gravi problemi relativi alla memoria. Emma Berry, neuropsicologa all’ospedale di Addenbrooke in Cambridge, ha seguito il caso di “Mrs F.”, una anziana donna di 68 anni con gravi disturbi della memoria. Mrs F. ha indossato al collo l’apparecchio nel corso della giornata, collezionando così numerose immagini delle sue attività quotidiane. «Alla fine delle due settimane, ha sperimentato un fantastico ritorno alla memoria degli eventi», ha dichiarato Berry; «quando osserva le immagini, alcune non le riportano alla memoria nulla, ma una o due immagini o forse 10 le permettono di rievocare tutto quanto».
Fattore chiave sembra essere la quantità di immagini, poiché alcune risultano essere più significative di altre; ad esempio, il colore delle scarpe di una persona può scatenare molti altri ricordi legati all’individuo di cui non sembravano essere rimaste tracce nella memoria. Inoltre, le immagini sembrano essere avvantaggiate rispetto ai filmati video poiché permettono una visione più veloce ed immediata delle scene più significative.
Microsoft non sembra al momento intenzionata a commercializzare il prodotto (disponibili online alcuni screenshot: ma ha stanziato 555.000 dollari in fondi per le ricerche mediche correlate al progetto.