Navigazione è la nuova parola d’ordine alla Nokia. Al 3GSM di Barcellona la società finlandese ha presentato i suoi piani per il 2008 declinati secondo due principali direttive: la navigazione satellitare e la navigazione in rete come caratteristiche fondanti di tutti nuovi telefoni e servizi presentati.
È stato prima Olli-Pekka Kallasvuo, CEO dell’azienda, a mostrare i nuovi telefoni particolarmente orientati alle mappe, il 6220 classic e il 6210. In particolare il 6210 si presenta come il device definitivo per la navigazione della prossima generazione secondo Nokia. L’obiettivo è spingere i nuovi servizi di mappe 2.0 costruiti con una particolare attenzione ai pedoni.
Perchè oltre al consueto mercato di navigatori da macchina, Nokia ha pensato anche che il telefono cellulare è un device da tasca e che può essere utile per orientarsi a piedi, sostituendo le cartine e le mappe cittadine. Dunque arriva una versione del software di navigazione pensata appositamente per i pedoni, con percorsi appositi e visualizzazioni customizzate. Le mappe poi possono essere normali, con foto satellitari o ibride, proprio come si vedono in rete e come già fa Google anche sui cellulari e in più il software rileva gli spostamenti dell’utente tramite una bussola e ruota la mappa di conseguenza.
Viene poi è il turno del vice presidente della sezione software & service Niklas Savander il quale illustra la strategia per la navigazione in rete e i nuovi servizi tra cui il già anticipato Share on Ovi: il primo servizio targato Ovi, un social network che propone la condivisione e l’archiviazione di più 100 tipi di file diversi e che mette in pratica l’acquisizione di Twango. Tutto è destinato ad arrivare nel secondo quarto del 2008, anche se la compagnia ammette di non essere effettivamente pronta. La scelta dichiarata è di andare sul mercato come prima cosa anche a costo di fornire dei servizi non impeccabili per poter imparare e progredire.
Un’altra grande parte del discorso infatti è sull’apertura di Nokia, sul codice aperto (che la società promuove anche se non guarda a Linux), sulle API distribuite e sulla collaborazione con gli operatori nazionali. Nokia in sostanza non si vuole chiudere ma anzi rilancia e annuncia che Ovi sarà raggiungibile con qualsiasi device, non solo quelli della casa madre Nokia.
In maniera simile anche Nokia Music, il servizio al momento disponibile solo in Gran Bretagna, sarà allargato nella seconda metà del 2008 a molti altri paesi tra i quali si scorge anche l’Italia. Parlando di musica arriva il momento di annunciare il successore dell’N73, il telefono di punta del settore media dell’azienda che va in pensione e viene sostituito dall’N78, vero computer multimediale che non disdegna anch’esso la navigazione sia GPS sia in 3G, in WiFi e in HSDPA. Per un prezzo di 350 euro il nuovo telefono avrà molte novità tra cui spicca una trasmittente radio FM per poter ascoltare la musica contenuta nel telefono attraverso una qualsiasi radio da quella in macchina a quella in un locale.
Infine viene il momento anche dell’N96 (vedi l’apposita gallery), il successore dell’N95 che ne incorpora lo spirito e le funzionalità ma potenziandole tutte: più memoria, più video, più schermo e più applicazioni. Eppure la funzione su cui sembra più puntare Nokia è il video, date le dimensioni dello schermo e la possibilità di ricezione DVB-H, al pari del supporto Flash, dei 16 milioni di colori e di un inedito cavalletto per tenere il telefono in piedi e guardarlo come fosse un televisore.
Finisce così il keynote, niente annunci di telefoni con touch screen (che arriveranno più in là) e assolutamente nessun supporto a Windows Mobile e niente Linux nonostante l’acquisizione di Trolltech che, ribadiscono da Nokia, è servita per entrare nell’open source, non in Linux.