Tim Berners-Lee, che per chi non lo sapesse è considerato il padre del Web, ha recentemente pubblicato un post nel quale si parla di GGG ( Giant Global Graph), acronimo che in linea teorica potrebbe sostituire il classico WWW (World Wide Web).
Non si tratta di un semplice cambio di etichetta in stile “Web 2.0 Vs Web”, ma di un acronimo che vuole sottolineare un diverso punto di vista con cui occorre interpretare la “rete grande quanto il mondo” identificata originariamente come WWW.
La constatazione che ormai i navigatori del Web non sono più solo fruitori di contenuti pubblicati da un ristretto numero di editori (concetto che sta alla base dell’idea originaria di WWW) ma che si rapportano al Web utilizzandolo come strumento per stabilire connessioni di qualche tipo con altre persone, relazioni la cui tipologia e qualità possono essere, in qualche modo, analizzate e rappresentate (secondo la teoria che, appunto, viene identificata col nome di Social Graph), ha portato infatti Tim Berners-Lee a definire come “gigantesco grafo sociale” il Web del futuro.
Si tratta solo di filosofia dei massimi sistemi o ci saranno riscontri pratici? La strada segnata dai social network e dal Web 2.0 che spingono a rivedere le differenze tra il fruitore e il creatore del Web, sembra aver preso la consistenza di un binario che, probabilmente, porterà a una ridefinizione radicale delle grande rete.