Prima ancora di Amazon arriva Play.com ad offrire ai soli sudditi della Regina il download a pagamento di musica in formato mp3 ad alta qualità (320 Kbps) senza ombra di DRM. La concorrenza è iTunes e a tal riguardo i prezzi sono inferiori.
Hanno le idee chiare a Play.com: la strategia dichiarata ai media è «essere sempre sotto il prezzo di iTunes», così nonostante il valore dei brani e degli album sia dinamico, in linea di massima ciò che su iTunes britannico si paga l’equivalente di un euro Play.com lo offre all’equivalente di 80 centesimi di euro. Non c’è un software da scaricare, tutto avviene attraverso un’interfaccia web e rispetto ad altri servizi di vendita musicale in rete le tracce di Play saranno riproducibili dall’iPod.
Al momento la prima grande etichetta ad aver accettato di distribuire attraverso lo store britannico le proprie tracce è la EMI che ormai ha abituato ad essere una delle più audaci dal punto di vista della lotta al DRM. L’azienda comunque dichiara che le altre arriveranno ben presto. Rispetto al rivale Apple (anch’essa con tracce EMI senza DRM), il vantaggio della nuova impresa è che non commercializza brani in AAC, leggibili solo con la coppia iTunes/iPod, ma file leggibili anche con altri lettori.
Dunque sembra che il vero punto di riferimento per Play (almeno in linea teorica) sia Amazon, che offre il medesimo servizio con tutte le grandi etichette ma ancora non è presente sull’isola della Regina. E non si sa quanto tale ritardo influirà sul risultato finale: PlayDigital afferma infatti di essere ormai il terzo retailer più importante del paese con 7 milioni di clienti.
«Crediamo che i file liberi da DRM siano la musica come è sempre dovuta essere perchè è la cosa più naturale per il cliente ed è ciò che il cliente vuole» così ha parlato Wendy Snowdon, capo di Playdigital, secondo Pc World, spiegando come siano state dribblate le marchiature digitali poichè è nell’aria che esse si stiano ripiegando su se stesse.