Fra le novità estetiche introdotte da Vista la più importante è probabilmente il restyle dell’interfaccia utente. Non mi riferisco quindi alla grafica o agli effetti Aero, ma alla disposizione dei comandi e ad un Explorer in grado di farci sfogliare centinaia di cartelle sparse per il sistema in modo più intuitivo.
Non avrei mai pensato che uno dei piccoli gingilli aggiunti a Windows Explorer potesse diventare un tale motivo di noia per alcuni utenti da meritarsi addirittura un nome ad hoc, come accadde per le schermate blu (le Blue Screen of Death).
Ebbene, secondo David Carp, fortunato autore di Windows Vista Annoyances, la piccola progress bar verde che colora la barra degli indirizzi è in grado di diventare una palla al piede, e l’ha quindi ribattezzata “green ribbon of death”.
Quando apriamo una cartella con Explorer questo crea le anteprime delle immagini e dei filmati in essa presenti, e cerca eventuali risorse di rete. Facendo questo, colora progressivamente la barra degli indirizzi di verde, fino al completamento.
Il problema della lentezza eccessiva con cui si arriva a completamento si manifesta per cause diverse, la principale è la ricerca di file in cartelle non indicizzate, questo mentre un altro programma sta modificando i file nella suddetta cartella. Questa condizione proprio non piace a Vista che si rallenta cercando (troppo a lungo) di capire cosa cercare e dove, in un panorama “troppo dinamico”.
Un’altra possibilità è la presenza di anteprime non valide. Se i file grafici o i filmati sono corrotti, Windows Explorer manifesta un notevole disagio. Altri ancora si lamentano di questo problema quando sono collegati ad una cartella remota della rete, quando questa è un po’ congestionata.
Appare chiaro che la barra verde della morte non è un problema, ma un nome simpatico dato ad un sintomo di altri problemi, che sfociano in un “titanico” appesantimento nella visualizzazione di una cartella.