Molti analisti pensavano che l’asta per l’assegnazione delle frequenze per il WiMax sarebbe andata avanti poco e che le licenze sarebbero state assegnate in breve tempo.
Così non è stato e anzi l’asta sta assumendo toni davvero infuocati e molto interessanti. Piatto ricco, anzi ricchissimo, infatti, abbiamo già superato quota 106 milioni di euro di valore delle offerte che è già un record europeo, segno che il WiMax interessa davvero (almeno a qualcuno).
Ritiri clamorosi come Fastweb e Wind hanno segnato questo lungo percorso, con Telecom Italia che se ne è stata buona buona fino all’ultimo.
Nella quinta tornata, infatti, la monopolista italiana ha rotto gli indugi rilanciando pesantemente e di fatto, mettendo una seria ipoteca sulle licenze macro regionali.
Scontatissimo a dire la verità, Telecom dispone di risorse nettamente superiori agli altri contendenti.
Tuttavia, le altre aziende al momento non mollano, anzi, alcune stupiscono per forza e volontà di aggiudicarsi l’asta.
Tra tutte emerge Ariadsl che sta davvero giocando forte. Sarà sicuramente un provider da tenere d’occhio per le sue future strategie tecniche.
In crisi invece Mediaset che probabilmente uscirà dall’asta già dal prossimo rilancio.
Siamo comunque ancora lontani dalla chiusura visto che in gara rimangono ancora 19 aziende. Il “bottino” per il governo è dunque destinato a lievitare, speriamo solo che non vada a finire come per l’asta delle frequenze dell’UMTS: prezzi finali spaventosi, provider senza soldi, licenze perse con aziende fallite e la tecnologia in mano a pochi, anzi ai soliti noti.
Sarebbe un peccato, poiché il WiMax è davvero una tecnologia che può cambiare il modo di intendere la banda larga… sempre che non venga nascosta da altre tecnologie.