Un anno di giudizi ambivalenti, qualche denuncia ancora in corso, un andamento in borsa migliore di quanto il Nasdaq non lasciasse ipotizzare, ed ora una mossa a sorpresa: Microsoft ha comunicato l’intenzione di tagliare i prezzi di Windows Vista. Tale mossa va inquadrata in un momento cruciale del ciclo di vita del sistema operativo perchè, ad un anno dall’uscita sul mercato, sta per arrivare il primo Service Pack e la distribuzione dovrebbe entrare ora a regime.
Brad Brooks, corporate vice president per la divisione Windows Consumer Product Marketing, spiega che Microsoft intende con questo cambiamento andare a spingere l’accelleratore non tanto sulle distribuzioni OEM, quanto più sulle vendite stand-alone. Il gruppo di Redmond, insomma, vede in questa nuova politica dei prezzi un’opportunità aggiuntiva che altrove viene però interpretata in tutt’altro modo: Vista potrebbe avere ulteriori difficoltà, XP potrebbe essere ancora appetibile e molti non sarebbero disposti (se non in seguito ad una riduzione dei prezzi) a passare al nuovo sistema. Nell’uno o nell’altro senso, la mossa assume comunque significato e va ad inserire il sistema operativo sul mercato con una nuova appetibilità dopo la distribuzione del SP1.
Il cambio di prezzo è importante, ma riguarda solo alcune specifiche distribuzioni. In forte calo, ad esempio, la versione full di Windows Vista Ultimate Edition: da 399 a 319 dollari. L’upgrade, parallelamente, scende da 259 a 219 dollari. Windows Vista Home Premium scende invece da 159 a 129 dollari (ovvero lo stesso costo di Mac OS X Leopard). Il taglio è dunque molto importante e di grande impatto sull’azienda dal momento in cui il sistema operativo è già stato distribuito in 100 milioni di copie in un anno e promette ora un’impennata per il prossimo futuro (sia pur se, per stessa ammissione Microsoft, le vendite sono soprattutto originate dalla distribuzione OEM che non da quella stand-alone, in proporzione approssimativa 80-20). Trattasi probabilmente, per certi versi, di una presa di coscienza da parte di Microsoft dell’importanza di promuovere il proprio sistema operativo dopo averlo partorito prematuramente.
La mossa del gruppo, destinata soprattutto a promuovere l’upgrade a Vista da parte degli utenti sedutisi tranquillamente su XP senza intenzioni di acquisto per il futuro, è al momento valutata freddamente da una borsa non in vena di entusiasmi facili: l’apertura odierna è indicata in ribasso, e su tale prospettiva vanno a pesare anche le incertezze legate all’acquisizione di Yahoo (in ballo oltre 40 miliardi di dollari) e le notizie provenienti dalle indagini sulla class action contro il bollino “Vista Capable”.