Nella giornata di ieri, la Commissione Europea non si è solamente occupata dell’assenso alle nozze tra Google e DoubleClick. L’istituzione del vecchio continente ha dato, infatti, il suo via libera al finanziamento pubblico del progetto Quaero da parte dello Stato francese. Dopo un periodo di gestazione relativamente lungo, il motore di ricerca europeo potrà dunque iniziare la propria fase di implementazione.
Il progetto Quaero coinvolge 23 società, guidate dal colosso francese Thomson, consorziate in un unico soggetto da tempo in attesa dei primi finanziamenti per avviare le fasi di ricerca. Grazie al parere positivo della Commissione Europea, lo Stato francese potrà ora erogare un primo finanziamento di circa 99 milioni di euro per creazione di un nuovo motore di ricerca, con l’ambizioso obiettivo di contrastare lo strapotere di Google sul Web. Un’impresa non facile, che secondo numerosi analisti potrebbe costare circa 200 milioni di euro nei primi cinque anni di attività del consorzio.
Il via libera della Commissione Europea non era scontato: l’istituzione è tradizionalmente molto rigida nei confronti dei finanziamenti pubblici statali che coinvolgono società private. Nel comunicato diramato dall’ente europeo, il commissario Neelie Kroes giustifica la decisione della Commissione: «L’obiettivo del progetto Quaero è quello di migliorare le tecnologie chiave per la gestione dei contenuti digitali multimediali. Crediamo che il programma possa apportare un contributo positivo alla ricerca europea, superando le eventuali distorsioni nella concorrenza causate dall’aiuto economico».
Il progetto di Quaero prevede lo sviluppo di un motore di ricerca dedicato principalmente ai contenuti multimediali della Rete. La società Thomson avrà dunque l’opportunità di sviluppare e implementare un nuovo protocollo per la trasmissione di prodotti audiovisivi online, sulla scia delle tecnologie Ip-TV e dei portali per il video on-demand. Nonostante gli ambiziosi obiettivi, i detrattori vedono in Quaero un eccesso di nazionalismo e l’assenza di un progetto di ampio respiro in grado di competere realmente con i giganti del Web statunitensi. La fase operativa del programma francese confermerà o fugherà i tanti dubbi sul nuovo motore di ricerca.