A poche ore dall’ufficializzazione dell’assenso dell’UE all’acquisizione di DoubleClick, Google fa il proprio primo passo avanti con una mossa che va ben al di là della sola offerta apparente: Google si distanzia in parte dal suo AdSense, con cui ha costruito una fortuna, permettendo agli utenti di gestire parzialmente in proprio le pubblicità sulle proprie pagine tramite un ad server onnicomprensivo di cui AdSense è solo un sottoinsieme.
La novità è sotto il nome Google Ad Manager, del quale esiste già una pagina di accesso tramite la quale è possibile richiedere al gruppo un invito per iniziare ad esplorare il tutto. La summa di quanto preannunciato dal Wall Street Journal delinea un servizio che permetterà ai piccoli e medi editori di gestire tutti i propri spazi pubblicitari con un sistema univoco. Il vantaggio sarà nella possibilità di avere statistiche e codici univoci, maggior linearità di progettazione, maggior semplicità gestionale ed ovviamente maggior rapidità di intervento nel momento in cui occorre intervenire sui vari spazi. Google promette anche un caricamento più rapido delle pagine, vantaggio non trascurabile per i gestori di network di una certa entità.
Gli editori potranno dunque ora tenere sotto un unico cappello tanto le proprie pubblicità (testuali, dislay e video), quanto gli spazi destinati ad AdSense. Per Google il vantaggio conseguente è in un maggior monitoraggio statistico dei siti in partner e soprattutto nella possibilità di inserire gli AdSense come “riempitivo” standard per gli spazi in cui non è stata allocata pubblicità gestita in proprio dall’editore. Google, ovviamente, trattiene parte del ricavato per gli spazi rivenduti configurando il solito sistema “win-win” che permette anche all’editore un piccolo lucro sull’invenduto. Al tempo stesso, precisa il WSJ, la scelta di AdSense non è obbligata e l’utente ha la possibilità di scegliere da sé l’ad network preferito. La conferma è sulla pagina del servizio: «userai l’ad network che preferisci», senza vincoli né nei tempi né tantomeno nelle modalità di adozione.
Ad Manager è completamente gratuito e, a quanto pare, dovrebbe configurarsi come una sorta di DoubleClick di basso profilo in cui i servizi della compagnia acquisita rimangono riservati ai grandi editori e con accesso a pagamento. Ad Manager, al momento accessibile in beta test solo tramite invito, promette vantaggi quali intuitività dell’interfaccia, affidabilità del servizio e significativo risparmio rispetto a servizi paritari.