Telecom Italia e Microsoft non sono più partner per la fornitura di un servizio triple play di IPTV, VoIP e Broadband. Redmond non fornirà più la tecnologia per la nuova offerta del primo operatore delle telecomunicazione italiano. Tuttavia rimane ancora un forte accordo con TIM.
Le cause di una simile rottura sembrano essere state principalmente due: la presenza di Telefonica e il continuo allungarsi dei tempi di attesi. È infatti almeno dal 2004 che si mormora della collaborazione Telecom Italia/Microsoft, quando il progetto era noto come Microsoft TV IPTV Edition. Tuttavia il dilungarsi dei tempi e l’esigenza di competere subito con la parallela offerta Fastweb hanno fatto si che la compagnia italiana optasse momentaneamente per un’altra tecnologia (sviluppata autonomamente) per la sua Alice Home TV.
In seguito poi la migrazione ai sistemi Microsoft è stata posticipata sempre di più fino al definitivo stop arrivato con l’entrata di Telefonica nell’amministrazione della società. Il colosso spagnolo infatti sta imponendo la tecnologia AlcaLu’s MiView TV (sviluppato parzialmente dalla compagnia) della quale già si è avvalso con successo in patria.
Il risultato dei ritardi e dei cambi di opinione è stato il fallimento del progetto e il mancato raggiungimento dell’obiettivo posto inizialmente e misurato in sottoscrizioni (200.000 entro fine 2007, contro le 80.000 effettive) . Tuttavia Telecom Italia non molla il terreno dell’IPTV e rilancia sostenendo di poter arrivare a 300.000 utenti entro fine 2008. Certo dovrà vedersela con un nuovo operatore, Wind, che ora si avvale invece della tecnologia Microsoft.
Non scorre però sangue cattivo tra Telecom Italia e Redmond e le due aziende stanno infatti avviando una collaborazione nell’ambito della telefonia mobile. L’idea è quella di portare MSN Mobile e la posta di Hotmail sui cellulari TIM. In sostanza si tratta di comprendere un link diretto alle pagine Microsoft dalla pagina che si apre di default agli utenti TIM quando accedono ad internet dai loro cellulari. Per strano che possa sembrare (o anche no) è il primo accordo simile in Italia.